“Era una persona splendida e sensibile”: il dolore per la morte del barista italiano a Chicago, ucciso per 200 dollari

È stato accoltellato a morte a due isolati da casa per un bottino di 200 dollari.

Questa è la terribile morte di Diego Damis, italiano di 41 anni che dal 2015 viveva e lavorava a Chicago come barista al ‘The Cove Lounge’.

diego damis
Diego Damis, il connazionale ucciso a Chicago

La comunità italiana e quella di oltreoceano sono sconvolte dalla morte di Diego e mentre la polizia ha avviato le indagini per risalire all’omicida non ci sono ancora persone che sono state fermate.

Secondo la ricostruzione dei fatti all’alba del 25 febbraio Diego Damis stava rientrando a casa dopo aver concluso il turno di lavoro quando – a soli due isolati da casa – è stato aggredito e pugnalato. Il barista è caduto a terra agonizzante, ma nonostante la rapidità con cui l’ambulanza è giunta sul posto, Diego è morto poco dopo al Medical Center di Chicago.

Secondo le indagini il portafogli di Diego non è stato trovato, inoltre durante l’aggressione avrebbe cercato di difendersi nonostante si trovasse sotto la minaccia del coltello dell’aggressore.

Sul fatto è intervenuta una delle sorelle di Diego, Claudia D’Amico, anche lei residente assieme alla madre negli Stati Uniti: “Mi fa arrabbiare quella persona che ha guardato mio fratello e non ha visto nulla, mentre tutti gli altri hanno visto un essere umano gentile e perfetto”.

A Chicago sono molti che piangono la morte di Diego e su Twitter è stato lanciato l’hashtag ‘Justice for Diego’: “Chiunque sia stato lo ha pugnalato più volte, ha lasciato che quell’uomo morisse dissanguato” si legge. “Qualcuno sa cosa è successo e ora vogliamo saperlo”.

Dolore e cordoglio per la morte di Diego in Italia e negli Stati Uniti

Anche in Italia, soprattutto a Bagnaia e Castel del Piano lo sconcerto e il dolore sono enormi. Tutti ricordano Diego come una persona “splendida e sensibile”.

Diego Damis era nato e cresciuto proprio nella zona tra Bagnaia e Castel del Piano, era figlio di un diplomatico perugino e si era trasferito negli Stati Uniti dopo la separazione dei genitori nel 2015. Diego era un grande giocatore di scacchi e appassionato di tiramisù, oltre a coltivare la passione per la musica e la pittura.

La salma di Diego verrà sepolta negli Stati Uniti e non sarà riportata in Italia.

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