Ritrovato il vascello Endurance dopo 100 anni dal naufragio: non crederete in che condizioni…

Il relitto della nave Endurance di Sir Ernest Shackleton è stato finalmente ritrovato al largo della costa dell’Antartico, ben 107 anni dopo il suo naufragio. La nave dell’esploratore anglo-irlandese non era stata più ritrovata dopo esser affondata nel Mare di Weddell il 21 Novembre 1915.

Lo scorso mese è partita da Città del Capo (Sud Africa) la spedizione Endurance22, in missione per ritrovare il vascello proprio al centenario della morte di Sir Ernest. Dopo settimane di ricerche la nave è stata ritrovata lo scorso Sabato a circa 3000 metri di profondità.

Il luogo del ritrovamento si trova a circa quattro miglia dall’ultima posizione registrata della nave dal capitano Frank Worsley, secondo quanto dichiarato dalla ‘Falklands Maritime Heritage Trust’.

Nonostante il relitto si trovi in fondo al mare da più di un secolo, il direttore della spedizione Mensun Bound è rimasto piacevolmente sorpreso dallo stato di conservazione della nave: “È il miglior relitto di un vascello in legno che io abbia mai visto“.

È rimasta dritta, intatta, in perfetto stato di conservazione. Si può anche leggere chiaramente ‘Endurance’ sulla poppa, proprio sotto il parapetto. È una pietra miliare della storia“. A quanto pare la nave sembra essere ancora molto simile ai suoi tempi d’oro, come prova una foto scattata da Frank Hurley nel 1915.

Tra i danni riportati dalla nave, sono evidenti gli alberi ormai spezzati, le funi sono un ammasso di nodi e la chiglia è danneggiata, probabilmente a causa del contatto con il fondale marino. Tuttavia sono chiaramente distinguibili le ancore e alcuni del team di ricerca hanno trovato a bordo degli stivali e stoviglie.

Secondo quanto riportato dal ‘The Sun’, Mensun Bound ha dichiarato alla BBC: “Vicino le scale si vede una botola, portava alla cabina di Shackleton. Abbiamo trovato il relitto proprio a 100 anni dal suo funerale. Non sono il tipo da certe cose, ma questa volta mi sono venuti i brividi“.

Anche il Dott. John Shears, a capo della spedizione, ha descritto il momento come “da rimanere a bocca aperta”: “Questa scoperta è un traguardo incredibile. Abbiamo portato a termine la ricerca più difficile del mondo; abbiamo lottato contro ghiacci, tempeste e temperature al di sotto dei -18C“.

“Abbiamo realizzato ciò che molti ritenevano impossibile”

Ha concluso: “Inoltre abbiamo portato avanti importanti ricerche scientifiche in una parte del mondo che influenza direttamente il clima mondiale”.

Sir Ernest è stato il primo a tentare l’attraversamento dell’Antartico, ma ha dovuto abbandonare la missione quando la sua Endurance è rimasta bloccata nel ghiaccio. Miracolosamente, l’esploratore è riuscito a portare i suoi uomini in salvo.

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