Massimo Giletti da Odessa mostra cadaveri di persone morte in guerra: momento shock a Non è l’Arena

Momenti shock di televisione su La7.

In occasione della puntata odierna di ‘Non è L’Arena’ il conduttore del programma Massimo Giletti ha preso la decisione di spostarsi ad Odessa, per documentare quanto accade in terra ucraina e per presentare la canonica diretta da lì.

Una scelta quantomeno opinabile sin da principio, ma che s’è rivelata man mano ancor più opinabile – con la community di Twitter che s’è letteralmente scatenata per questa scelta di Massimo Giletti (da un lato sicuramente coraggiosa – come sottolineato da qualcuno, dall’altro di quantomeno dubbia utilità).

 

 

Scelta di dubbia utilità, dinnanzi alla presenza di copiosi corrispondenti sul campo che quotidianamente (soprattutto su La7, dove il palinsesto è monopolizzato dalla guerra) mostrano la realtà che gunge da quelle attualmente martoriate terre.

Scelta di dubbia utilità che, già accennavamo, ha scatenato gli utenti di Twitter.

Sotto accusa, a ben donde, la scelta del conduttore di mostrare il cadavere di una ragazza – in una spettacolarizzazione della guerra agghiacciante, ad un’ora in cui molti minori potrebbero essere dinnanzi allo schermo.

Sensibilizzazione? Davvero difficile da credere.

In precedenza, il conduttore capitolino si mostrava tra le macerie di un altro palazzo, intento a raccogliere una bandiera ucraina – poi mostrata nel momento in cui s’è spostato all’interno della struttura che struttura durante la diretta da Odessa. Al momento dell’inizio della diretta dallo studio, Giletti ha chiesto al suo cameraman di stringere l’inquadratura per mostrare la polvere proveniente dal campo di battaglia.

Per mostrare la polvere proveniente dal campo di battaglia…

Qual è il senso di questa spettacolarizzazione, dinnanzi al reale dramma di persone che non fanno una sortita in un paese straniero per poi tornare nel loro contesto di pace?

Qual è il senso di queste immagini?

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