“Ingenti costi per tutti”: il monito inascoltato di Bernie Sanders a pochi giorni dalla guerra

Solo pochi giorni prima che avvenisse l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia era arrivato il monito del candidato presidente. Quali furono le sue parole prima che il conflitto scopiasse sotto gli occhi di tutti

Era il 10 febbraio del 2022 quando, in occasione di un intervento nel Congresso americano, il senatore e candidato alla presidenza Bernie Sanders lanciò un monito importantissimo in “materia di sicurezza”.

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Una previsione, la sua, che letta alla luce di quanto accaduto oggi suona quasi profetica visto il contesto temporale in cui è avvenuta, ossia pochissimi giorni prima che la situazione dell’Est Europa degenerasse totalmente.

Ecco quali furono, solo qualche settimana fa, le preoccupazioni e le dichiarazioni di Sanders il merito al rapporto fra la Russia, l’Ucraina e gli attori geopolitici internazionali della NATO.

Bernie Sanders lo aveva predetto: le parole del senatore sul conflitto in Ucraina

Qualche giorno prima che la Russia dichiarasse guerra all’Ucraina si è tenuta una seduta del Congresso statunitense nel quale il senatore Bernie Sanders ha fatto un intervento riguardante, proprio, i rapporti fra gli Stati Uniti e l’Ucraina e l’atteggiamento della NATO verso quest’ultima.

Il politico ha infatti lanciato l’allarme circa i rischi “in materia di sicurezza” fra gli Stati Uniti e Kiev, avvertendo che ci sarebbero stati “ingenti costi per entrambi i paesi”.

Nel suo lungo intervento il senatore ha esplicitato, mettendolo nero su bianco, le sue considerazioni circa la preoccupazione di Putin di “un eventuale entrata nella Nato” della nazione ucraina e ribadendo l’enorme importanza della dottrina Monroe in materia di politica estera statunitense.

A tal riguardo Sanders ha aggiunto: “Anche se la Russia non fosse stata governata da un oligarca corrotto e da un leader autoritario come Putin, Mosca continuerebbe ad avere interessi nella security policy dei propri vicini”.

Con tale dichiarazione, Sanders si riferiva all’ipotesi che se paesi vicini come Messico, Cuba e America del Sud si alleassero fra di essi, di certo gli Stati Uniti non starebbero a guardare inermi.

“Sapevamo a cosa andavamo incontro”: il monito di Sanders che non è stato ascoltato

L’ex segretario della difesa, William Perry, definì gli Stati Uniti come responsabili di gravi errori nei rapporti con la Russia, in primis la decisione di espandere i territori NATO verso l’Est Europa, pur consapevoli dei rischi a cui si stava andando incontro, come ha citato lo stesso Sanders.

Preoccupazioni, queste ultime, che vennero condivise dall’ex diplomatico Bill Burns, il quale nelle sue “memorie” riporta una nota che egli stesso scrisse quando ricopriva il ruolo di Consigliere per gli Affari Politici nell’ambasciata a Mosca nel 1995:

“L’ostilità verso l’espansione NATO è quasi universalmente avvertita in tutto lo spettro politico interno”, scrisse.

A distanza di 26 anni le sue considerazioni si sono dimostrate quanto mai veritiere.

L’attualità della Dottrina Monroe

Con la Dottrina Monroe si fa riferimento al messaggio ideologico lanciato da James Monroe, presidente degli Stati Uniti dal 1817 al 1825, e che è contenuto all’interno del discorso sullo stato dell’Unione che Monroe pronunciò dinanzi al Congresso il 2 dicembre del 1823.

Il messaggio che il presidente voleva comunicare, implicitamente ma non troppo, era il fatto che gli Stati Uniti non avrebbero ammesso ulteriori invasioni da parte delle potenze europee o loro potenziali intromissioni.

A ribadire l’estrema attualità di tali considerati è sempre Sanders, che nel suo intervento conclude:

“Signor Presidente, i Paesi dovrebbero essere liberi di scegliere le proprie politiche estere. Ma fare tali scelte in maniera saggia richiede una seria considerazione sui costi e sui benefici che ne conseguono. Il fatto è che gli USA e l’Ucraina stanno entrando in una profonda relazione in materia di sicurezza, ed è verosimilmente probabile che ci saranno seri costi per entrambi i Paesi”.

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