La madonna di Fatima profetizzò la guerra: ecco cosa farà Papa Francesco per scongiurare la fine del mondo

Il santo padre ha deciso di consacrare la Russia e l’Ucraina nella speranza che vi sia un gesto di pace da parte di entrambe le nazioni coinvolte nella guerra. Ma desta soprattutto clamore e attenzione il fatto che gli ultimi accadimenti, a cui è legata la richiesta di consacrazione, possano essere legati a una delle profezie di Fatima, e dunque un tentativo per evitare la fine del mondo 

Il conflitto in Ucraina continua a mietere moltissime vittime, fra le quali molti bambini, spingendo Papa Francesco a dedicare, in occasione dell’Angelus domenicale, parole di preghiera per tutti coloro che hanno perso la vita a causa della guerra.

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Il Santo Padre la scorsa domenica ha voluto lanciare la proposta di unirsi in preghiera a lui il 25 marzo, ossia il “giorno dell’Annunciazione”, con l’obiettivo di “compiere un atto di consacrazione dell’Umanità” con particolare riguardo della Russia e dell’Ucraina” affinchè si possa ottenere, attraverso l’intercessione di Maria, la pace per il mondo.

Ma l’aspetto che ha destato maggiore stupore è il riferimento a una delle profezie di Fatima. Vediamo nel dettaglio a cosa si riferisce Papa Francesco, e come la sua richiesta di consacrazione possa legarsi a una delle profezie di Fatima.

La madonna di Fatima aveva fatto una profezia sulla guerra: le parole di Papa Francesco e la richiesta di benedizione legata a una delle profezie

Le parole contenute nell’annuncio del Papa si legano a doppio filo, come lui stesso specificato, a quelle che la madonna di Fatima pronunciò il 13 luglio del 1917 ai tre pastorelli.

Quel giorno Maria chiese che venisse consacrata al suo Cuore Immacolato la Russia che, altrimenti, avrebbe diffuso “i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa” aggiungendo che “i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte”.

La Madonna apparve ai tre pastorelli rivelando loro 3 segreti, l’ultimo dei quali venne svelato da Papa Wojtyla in occasione del Grande Giubileo del 2000, quando rivelò che vide in esso la manifestazione della profezia dell’attentato che lo vide protagonista il 13 maggio del 1981, quando Alì Agca tentò di uccidere il pontefice proprio nel giorno in cui si celebra la Madonna di Fatima.

Sono state varie, fino ad oggi, le consacrazioni al Cuore Immacolato di Maria. La prima di queste avvenne nel 1942 quando Papa Pio XII consacrò la nazione russa a seguito della grave situazione nella quale versavano i cristiani che vivevano in un regime che costringeva all’ateismo generalizzato.

Il rinnovo di tale consacrazione avvenne poi nel 1964 per mano di Paolo VI, e, a seguire, nel 1981, ’82 e ’84 da parte di Giovanni Paolo II.

Quell’anno, il 1984, Papa Wojtyla, riferendosi proprio a tale richiesta, affidò tutti i popoli del mondo al Cuore Immacolato di Maria, specificando: “in modo speciale… Quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno”.

Fu poi Suor Lucia a rivelare, come riportò l’arcivescovo Tarcisio Bertone, che l’atto di consacrazione fatto da Wojtyla corrispondeva a quanto chiesto da Fatima in occasione del miracolo.
E adesso, a distanza di anni, la procedura avverrà nuovamente, con Papa Francesco che consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria con tutti i vescovi del mondo.
Questi ultimi sono stati invitati dal Pontefice a unirsi insieme nella preghiera, come confermato dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

La consacrazione avverà il 25 marzo alle ore 17 nella Basilica di San Pietro.

“Provo dolore per chi non riesce a scappare” ha dichiarato il Santo Padre “nonni, malati, poveri, tutti separati dai loro familiari, bimbi e persone fragili restano a morire sotto le bombe. Penso a chi deve fuggire lasciando indietro tutto”, ha detto durante l’Angelus in piazza San Pietro, per poi rivolgere una preghiera ai grandi esponenti degli stati del mondo: “Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”.

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