Salvini è scomparso: il leader leghista e la damnatio dalle sue stesse liste – cosa succede

In molti hanno notato la scelta di estromettere, anche graficamente, il leader leghista. Una decisione che costerà cara all’immagine di Salvini, che ultimamente sembra fare uno scivolone dopo l’altro. E torna alla carica con una battaglia che rischia di fare acqua da tutte le parti, come l’ipotetico accordo con Forza Italia…

Tempi duri per il leader del carroccio, che ultimamente non sembra aver imboccato la via politica vincente.

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E non è di certo un caso se a livello locale molti candidati stiano puntando tutto sul loro nome e non su quello del leader.

Il nome del capitone, infatti, sembra essere scomparso non solo dal simbolo del candidato sindaco di Genova, ma anche da quello palermitano.

Uno smacco che Salvini tenta di prendere con ironia, ma poi di fatto da scherzare c’è poco, soprattutto a Palermo dove il candidato stesso fa notare al segretario i il fatto che non ci sia il suo nome.

Segno di una presa di distanza, molto probabilmente, da quelli che sono stati gli ultimi scivoloni del leader del carroccio, che oggi si indirizza verso un’altra battaglia.

In sospeso l’alleanza con Forza Italia, dalla quale, però, sembra dividersi su temi fondamentali quali l’Europa, come dimostrano le differenti scelte in merito alle presidenziali francesi.

Salvini, che fine hai fatto? Il nome scompare anche dalle sue stesse liste

La gestione delle scelte politiche del capitano sembra non essere particolarmente gradita neanche dai suoi stessi candidati.

Alcuni di loro, infatti, hanno optato per l’eliminazione del nome dalla lista, come accaduto in Sicilia e in Liguria, dove al nome di Salvini si preferisce quello dei candidati sindaco.

E’ lo stesso sindaco a farlo notare al leader: “Non c’è il tuo nome”. Gelo. Ma Salvini prova a buttarla sull’ironia: “Mi devi un giro in barca”, ha risposto a Marco Bucci, candidato come primo cittadino per la città di Genova.

Sotto il simbolo di Giussano trionfa, al posto di ‘Salvini’, proprio Bucci.

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“Questo è un omaggio a Genova” – esordisce il leader – “La Lega di solito non inserisce i nomi dei candidati sindaco, ma con tutto quello che avete passato voi genovesi e con tutto l’entusiasmo che ci avete messo, ho ritenuto il 12 giugno che Matteo Salvini potesse passare in secondo piano”.

Se, tuttavia, per Bucci di fatto questa scelta si pone sull’onda di una decisione adottata da tutte le liste di centrodestra di apporre il nome del candidato sindaco, fino a poco tempo fa, fa notare il Corriere della Sera, una decisione del genere sarebbe stata a dir poco impensabile.

E ci si chiede, ovviamente, come mai arrivi proprio ora.

Ma Genova non è la prima città a cambiare le regole imposte dal carroccio. Anche a Palermo è stata presa la decisione di non menzionare Salvini.

Al posto del partito del leader, infatti, i candidati hanno dato vita a una nuova lista ‘Prima l’Italia’, una coalizione del centro destra che si colloca un po’ sulla scia di quella che sarebbe dovuta essere, nella strategia di Salvini, una grande federazione di tutto il centro destra.

Un desiderio, il suo, espresso anche in occasione di un’intervista da Bruno Vespa, dove aveva prospettato la possibilità di una coalizione con Forza Italia.

Ma gli accordi non potrebbero essere semplici come previsto. Le posizioni sull’Europa, infatti, sono alquanto agli antipodi, come dimostra l’atteggiamento nei confronti delle presidenziali francesi.

Non c’è alcun dubbio, infatti, che Salvini continui sull’onda del nazionalismo sovranista, sostenendo, ovviamente, la Le Pen.

Posizione radicalmente differente quella dei forzisti, che oltre a mantenere l’accordo con il PPE che li rappresenta in parlamento europeo, in Francia auspicano la rielezione di Macron.

Nel frattempo il leader del carroccio torna alla carica con una battaglia contro l’utero in affitto che, se non impostata adeguatamente, rischia di fare acqua da tutte le parti.

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