La maternità surrogata diventa reato universale: i dettagli della controversa proposta della Meloni

La Commissione Giustizia ha approvato la proposta a firma della Meloni da abbinare alla proposta di legge di Mara Carfagna sull’utero in affitto come reato universale

Con 22 voti favorevoli e 12 contrari la Commissione Giustizia alla Camera ha adottato il testo base proposto da Giorgia Meloni per rendere reato universale la maternità surrogata, anche se praticata all’estero.

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Una pratica già vietata dalla normativa italiana che, come riporta Repubblica, viene disciplinata dall L.40 del 2006 e che prevede una reclusione che va dai 3 mesi ai 2 anni e una sanzione pecuniaria dai 600mila a 1 milione di euro.

Una proposta che ha diviso internamente la maggioranza in due netti schieramenti.

Maternità surrogata come reato universale: cosa prevede il testo di legge della Meloni approvato in Commissione

Come si diceva il testo base adottato è quello proposto dall’On. Giorgia Meloni, che resta abbinato alla proposta di legge avanzata dalla ministra Mara Carfagna, come specificato dalla relatrice di Fratelli d’Italia Carolina Varchi.

Alla normativa già in vigore il testo base adottato in Commissione aggiunge che “le pene si applicano anche se il fatto è commesso all’estero”.

Lega, FI e Fratelli d’Italia hanno votato compatti positivamente. Contrari, invece, Movimento 5 Stelle e PD che hanno rigettato il testo base che viene approvato con 22 voti favorevoli contro 12 contrari.

Un voto che la Carfagna ha definito come un “passo in avanti a tutela della dignità delle donne e dei diritti inderogabili dell’essere umano”. La ministra ha poi risposto nel merito della possibili critiche: “A chi dice che questa norma è discriminatoria verso la comunità Lgbt ricordo che la gravidanza non è una merce e i corpi delle donne, come quelli di chiunque altro, non sono oggetti di libero utilizzo: chiunque li riduca a tali, omosessuale o eterosessuale che sia, deve sapere che la legge italiana lo sanzionerà, ovunque abbia commesso il suo reato”.

La Meloni ha parlato di un “primo importante passo” dicendosi felice del supporto ricevuto da altre forze politiche in questa battaglia.

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Ma non tutta la destra condivide il provvedimento adottato. Il deputato forzista Elio Vito ha parlato di “Un’altra scelta sbagliata della destra e, ahimè, di Forza Italia, l’adozione del testo base per rendere ‘reato universale’ la gestazione per altri, per vietare cioè agli italiani di poterne usufruire laddove essa è legale. Una pretesa discriminatoria, antigiuridica, illiberale!”

Come riporta Repubblica le voci contrarie arrivano già anche da fuori i contesti politici. Filomeno Gallo, ad esempio, avvocato e Segretario Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha definito il testo come “propagandistico” e volto a “lanciare la campagna elettorale”.

Secondo Gallo il testo è “privo di fondamento giuridico” e, puntando a punire i cittadini di tutto il mondo e non quelli italiani, manca di sostanza non essendo raffrontato a quello che è il diritto internazionale in materia.

“Perseguire l’utero in affitto come reato universale – evidenzia Gallo – risulta una scelta di politica criminale censurabile sotto molti punti di vista. Un fatto, per essere considerato reato e quindi essere punibile in Italia se commesso all’estero, deve necessariamente essere reato nel Paese straniero dove lo stesso è commesso”.

 

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