Omicidio Laura Ziliani, svolta clamorosa: intercettazioni da brivido | Adesso è tuto chiaro

Arriva la svolta sull’omicidio di Laura Ziliani. Alla fine, il cerchio si è chiuso: ecco chi ha confessato

Si è giunti a una svolta nelle indagini sull’omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa di Temù ritrovata senza vita l’8 agosto dell’anno scorso in un bosco a ridosso del fiume Oglio.

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Il corpo era stato rinvenuto in stato di decomposizione con il volto non riconoscibile, con indosso una canottiera e degli slip e la testa rasata.

Attraverso l’analisi del DNA ed alcuni elementi visibili sul corpo quali un paio di orecchini si era giunti all’identificazione del cadavere: si trattava di Laura Ziliani.

Furono l’autopsia e l’esame tossicologico a svelare la presenza nel corpo della donna di bromazepam. La vigilessa era stata dunque avvelenata, e si scoprì in seguito attraverso una tisana.

Le indagini si orientarono subito verso Silvia e Paola, due delle tre figlie della Ziliani, e verso il fidanzato della maggiore delle due, Mirto Milani.

I tre erano stati tratti in arresto, ed è stato proprio dalle anomalie riscontrate nelle loro ricostruzioni che hanno portato carabinieri e Procura a “ritenere poco credibile la versione dell’infortunio o del malore in montagna”.

Ed è proprio a seguito delle dichiarazioni rilasciate da Milani che si è arrivati alla svolta nelle indagini.

Omicidio di Laura Ziliani, arriva la confessione e il movente

Nel corso di un lungo interrogatorio avvenuto in carcere, che è stato chiesto da Milani a seguito della chiusura delle indagini, è arrivata la confessione.

Mirto Milani, fidanzato della primogenita di Laura, ha dichiarato di essere stato lui ad uccidere Laura Ziliani avvenuto l’8 maggio dell’anno scorso.

L’omicidio, secondo la Procura, è stato frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini”.

Il movente, come si era sospettato inizialmente, è di natura economica: “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici“.

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A sinitra Laura Ziliani con le due figlie, a destra Mirto Milani, il fidanzato della più grande

Una confermata arrivata già dalle intercettazioni delle conversazioni telefoniche fra le due figlie, che si sono fatte reciprocamente i complimenti per i soldi che, a breve, avrebbero incassato “riuscendo a dare un anticipo per una nuova vettura e probabilmente e anche ad andare in vacanza”.

Era il 26 maggio dell’anno scorso quando, con la madre appena morta, la più grande diceva alla sorella: “…già soltanto con quella paghiamo l’anticipo per un’auto nuova” per poi dichiarare: “Quella settimana li poi scappiamo…che possiamo praticamente andare in vacanza”.

Già in quell’occasione gli inquirenti iniziarono a riflettere sull’ “assenza di qualsivoglia turbamento circa le sorti della madre” e come la loro preoccupazione “sembrava rivolta agli aspetti economici della vicenda”.

I tre, inoltre, avevano anche effettuato delle ricerche online per raccogliere informazioni su come commettere un omicidio senza essere scoperti.

Secondo gli inquirenti “Nel corso di una conversazione registrata il 7 febbraio tra Paola Zani ed un’amica, la prima, interrogata dalla conoscente circa quello che sarebbe potuto uscire dai computer sequestrati presso la loro abitazione, si mostrava preoccupata in quanto su un canale di crime Mirto ha fatto ricerche su come uccidere la gente, piante velenose, crimini perfetti, serial killer, torture. Asserendo che anche la sorella Silvia e lei stessa risultavano iscritte ad un canale di Youtube denominato troucrime a dire della stessa indagata avente contenuto informativo”.

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