“La regina organizzò un colpo di Stato” | Dopo anni emerge la clamorosa verità

La ricostruzione storica della vita dell’ultima regina d’Italia, Maria José di Savoia realizzato da Luciano Regolo apre uno spaccato unico sulla vita della reale e il suo ruolo a capo di un complotto per rovesciare il fascismo e Mussolini

Ha un valore storiografico enorme il volume di Luciano Regolo intitolatoMaria José. Regina indomita’ nel quale analizza, appunto, la vita dell’ultima regina d’Italia consorte di Umberto II di Savoia.

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Un volume che si pone come una sorta di lente di ingradimento su una delle famiglie reali più criptiche al mondo, con un livello di riservatezza e privacy tale da essere stati in grado di far fuoriuscire pochissime informazioni.

E’ per questo che il libro quasi destabilizza, offrendoci un ritratto della regnante ricostruito attraverso un’accurata metodologia di ricerca svolta in archivio e sulla base di analisi della letteratura in merito.

Il testo viene arricchito dalla presenza di testimonianze dei personaggi dell’epoca, compresa la stessa regina che, per la prima volta, si è aperta su questioni riguardanti la sua vita e quella della sua famiglia.

Maria José, l’ultima regina d’Italia che tentò di bloccare il fascismo e Mussolini

Non fu facile per Maria José vivere all’interno della famiglia reale, con la quale ebbe rapporti travagliati. 

Fu in particolare con Vittorio Emanuele III che si scontrò in più occasioni, oltre che con il marito Umberto, con il quale ebbe un rapporto travagliato ma rimase comunque legatissima nonostante i gossip in merito.

Una donna forte, Maria José, che ricoprì un ruolo tanto importante quanto sconosciuto in alcuni episodi della storia del nostro paese.

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Fra questi Regolo segnala, in particolare, il tentativo di mettere in piedi un colpo di Stato a ridosso dell’incontro di Monaco avvenuto nel settembre del 1938.

Fu la regina stessa a occuparsi in prima persona della faccenda, ordendo un complotto ai danni di Mussolini con l’intento di rovesciare il regime fascista e impedire che scoppiasse la guerra.

Fu l’incontro di Monaco a impedire che il colpo di Stato avvenisse, in quanto Mussolini, in quell’occasione, venne riconosciuto come salvatore della pace e la sua immagine riabilitata.

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Per ricostruire questo evento Regolo muove dal rapporto dell’ambasciatore inglese al Cairo, e ricostruisce un quadro nel quale emerge, in maniera sorprendente, l’attività cospiratoria di Sua Maestà.

Era lei in prima persona a incontrare i pacificisti e gli antifascisti, gli intellettuali e gli esponenti d’opposizione, fra i quali il deluso Indro Montanelli, che incontrava in differenti posti fra cui l’abitazione della marchesa Giuliana Benzoni, con la quale mise in piedi una “congiura di dame”.

E’ in quest’attività politica segreta che la José avanzò la proposta di percorrere la strada del Vaticano per venir fuori dagli oneri della guerra attraverso un dialogo con Londra e Washinton.

Ma se inizialmente i suoi sforzi furono resi vani dall’astio del re verso le intromissioni della nuora, la regina non si arrese, e tentò di coinvolgere il Portogallo attraverso Salazar per proporlo nel ruolo di mediatore con gli americani e gli inglesi.

Una donna dalla profonda cultura e intelligenza, che aveva sviluppato per motivi famigliari uno storico sentimento antitedesco.

Non mancarono le occasioni per provocare l’ira di Mussolini, all’apparenza buoni ma in realtà fortemente imbarazzanti.

Una regnante contro corrente, che seppe ben utilizzare la sua influenza da regina e che seppe guardare con diffidenza il regime.

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