Andrea Delogu, esperienza shock nella trattoria sotto casa | Ma è legale?

Massima indignazione per Andrea Delogu, che nel suo recente video social ha raccontato un’esperienza davvero assurda vissuta in prima persona.

Il video in questione, pubblicato tre giorni fa, conta la bellezza di più di 80milioni di visualizzazioni. Nel video la conduttrice romana ha raccontato candidamente la sua storia, esprimendo non solo il suo dissenso.

Si sente tanta rabbia nella voce della conduttrice radiofonica che, dopo una mattinata in palestra, aveva deciso di pranzare in una trattoria nei paraggi. “Finisco la palestra, vestita da palestra. Vado sotto casa, dove ha aperto una trattoria e volevo provarla”.

Inizia così a raccontare cosa le è successo. “Vado dalla signora fuori e le chiedo se ci sono due posti per mangiare. Questa signora mi squadra, squadra la persona che era con me. Eravamo vestiti da palestra, niente di che, e ci dice che il ristorante è pieno”.

Era vuoto, c’erano tre tavoli. Mi dice che era pieno e che dovevamo prenotare. Mi dà il bigliettino”. Un trattamento che di certo la Delogu e il suo accompagnatore non si aspettavano. Lei però non molla e, furba, ha subito pensato ad un modo per smascherare la donna.

Avendo ricevuto il numero del locale -e l’invito a chiamare e prenotare per la prossima volta- Andrea Delogu ha pensato bene di provare subito il consiglio della signora. “Faccio il giro del palazzo e mi viene un dubbio”.

Chiamo e chiedo di prenotare un tavolo per venti minuti dopo, per tre persone. Mi chiede se dentro o fuori e mi dice che ci aspetta. Mi sono incazzata. Le ho detto che ero la ragazza di prima e che allora ci avevano rimbalzato perché eravamo vestiti male”.

Un’esagerazione bella e buona, insomma, dato che i due erano semplicemente vestiti in modo sportivo, nulla di così inappropriato. Quello che però ha fatto arrabbiare di più la conduttrice è stata la menzogna raccontata di fronte alla chiara evidenza: una sala praticamente vuota.

Ma nel 2022 ancora il dress code in un locale? Eravamo vestiti normali. E soprattutto mi dici una balla? Dimmi che c’è un dress code allora, nonostante il tuo locale sia una trattoria, non che è tutto pieno. Mi ha fatto incazzare la bugia. Ci sono rimasta male“.

@andrealarossa #dresscode ♬ suono originale – Andrea Delogu

Una vicenda che ha sicuramente inasprito la giornata della Delogu, e forse anche quella del locale che ha perso per sempre una potenziale cliente. Anche i follower della conduttrice sono rimasti interdetti dalla storia.

Un’utente ha commentato, iconicamente: “Con la crisi che c’è una ristoratrice rinuncia a dei clienti!“. A quanto pare ci sono eccome, una mossa un po’ azzardata di questi tempi. E poi c’è da chiedersi, è legale rifiutare un cliente nel proprio locale in base al vestiario?

La risposta della legge è alquanto nebulosa. Secondo l’articolo 3 della Costituzione “i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

In più l’articolo 187 del Testo Unico delle Leggi di pubblica sicurezza specifica chiaramente che gli esercenti privati non possono rifiutare le proprie prestazioni ad un cliente pagante. A meno che non si tratti di vendere fumo e alcol ai minori.

In queste leggi molto chiare rimane una piccola finestra di dubbio. La norma prevede che, senza un legittimo motivo non si possa impedire l’accesso o la fruizione di un servizio al pubblico pagante, però questo motivo non è mai stato specificato.

Questa piccola ‘scappatoia’ può dunque legittimare un esercente a negare l’accesso ai propri locali se non si ha indosso l’abito giusto, ma di certo non può negarlo per motivi razziali o di salute (malattie della pelle, sfregi ecc).

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