Italia a pezzi: lo scandalo delle Terme di Montecatini | Ma i casi sono molteplici

Viaggio nella grande bellezza italiana oggi fantoccio e fantasma di se stessa, ma lo scandalo delle Terme di Montecatini non è l’unico. 

Non è di certo un segreto che i lavori in Italia durino non solo più del previsto, ma come aveva candidamente ammesso l’ex ministro Danilo Toninelli parlando della ricostruzione del Ponte Morandi di Genova, sarebbe stata una questione di mesi, massimo anni, dimostrando un’inclinazione tutta italica di calma imperturbabile da far invidia a tutti i monaci buddhisti del Nepal.

Insomma, non è che le opere di ripristino, ristrutturazione e manutenzione non avvengano, sia chiaro. È che ci sono dei tempi che lo stesso governo non conosce. È più una scommessa col tempo che non con la cosa pubblica se vogliamo, un piano più trascendente che affonda le sue stesse radici nell’eternità, la stessa, però, che oggi sta cadendo a pezzi.

Le Terme di Montecatini, infatti, famose e rinomante in tutto il mondo, da anni ormai sono diventate una sorta di cantiere a cielo aperto, fantasma e fantoccio di una bellezza più che appassita, ma che comunque anche nella sua decadenza ha una ragion d’essere. Forse per questo ancora i lavori non sono stati completati, così come l’importante opera di rilancio.

“I soldi arriveranno con l’avvio dei lavori. Il cantiere delle Leopoldine dovrebbe partire ad aprile. La piscina di Fuksas dovrebbe essere pronta entro il 2010. L’anno successivo dovrebbe essere pronto il ”Bagno romano”, scriveva l’Ansa il 2 gennaio 2009 parlando degli investimenti volti a ridare antico turgore alle Terme. Eppure, quattordici anni dopo le cose sono leggermente diverse. Alle Leopoldine, stabilimento costruito nel 1777 per volontà del granduca di Toscana Pietro Leopoldo, i lavori sono fermi da 12 anni. Ma qual è il futuro delle terme?

Il futuro di Montecatini Terme e lo stallo delle terme di Acireale

All’inizio del 2022 il “Grand Hotel La Pace” era stato al centro di una compravendita finita all’epoca più che favorevolmente. La società acquirente, infatti, era la Kib Holdin con sede a Londra e a Imola. Il problema, però, era il suo unico socio, la russa Karina Boguslavskay, figlia dell’oligarca Irek Boguslavsky, ovvero uno degli uomini più fedeli a Vladimir Putin. E con lo scoppio della guerra in Ucraina, come sappiamo più che bene, le cose sono precipitate a causa delle sanzioni agli oligarchi più vicini e fedeli al presidente.

Nonostante tutto, però, il 2022 si è chiuso con una promessa importante da parte della Regione Toscana. “In città c’è ottimismo dopo che la Regione Toscana, azionista di maggioranza (l’altro socio è il Comune di Montecatini), si è impegnata con tanto di legge approvata dal consiglio nell’ultima seduta del 2022, ad acquistare gli stabilimenti Tettuccio, Regina ed Excelsior per un totale di 16 milioni”, scrive la ‘Nazione’. Ma non solo. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, aveva sottolineato come “Montecatini città termale deve rilanciarsi sviluppando fortemente l’attività culturale”.

Proprio perché le terme hanno una forte e pregnante componente terapeutica e allo stesso tempo storico-artistica principalmente, l’idea di snaturarle a favore del “benessere” in una versione più da spa, ha immobilizzato lo stesso sviluppo e futuro di Montecatini Terme, conducendo al disastro artistico culturale a cui si assiste ormai da diverso tempo. Ma le Terme di Montecatini non sono le sole. Anche ad Acireale, in provincia di Catania, accade qualcosa di simile.

Fondate nel 1873 e set anche di alcune scene di “Palombella Rossa” di Nanni Moretti nel 1989, le Terme di Acireale vivono oggi in uno stato di completo abbandono e incuria. Uno dei centri più vividi e attivi della Sicilia Orientale, infatti, dal 2009 è chiuso al pubblico. Ma non solo. Nel 2015 le Terme di Acireale sono state messe in liquidazione per problemi economici. Il debito di oltre 9 milioni di euro che coinvolge Regione e Privati ha causato l’inattività delle terme. Ma prima di qualsiasi piano di rilancio e di riqualifica, serve intanto sanare il debito, ma per il momento la futura gestione delle terme, tranne per le giornate FAI del marzo del 2022 che hanno riaperto le porte delle terme per visitare il giardino all’inglese, resta incerta, claudicante e decadente.

Articolo di Karola Sicali

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