Coronavirus: mentre in Cdm approda il decreto ristoro continuano le proteste

Il ministro dell’Economia e quello dello Sviluppo economico stanno discutendo gli ultimi dettagli del bonus che sarà erogato durante novembre. Nel frattempo in tutta Italia divampano le proteste

Continua ad essere alta la tensione in tutta Italia, non solo per l’ondata di contagi, ma anche per quella delle proteste che stanno dilagando in tutto il Paese dopo l’approvazione del nuovo Dpcm del 24 ottobre. Situazione particolarmente delicata a Milano ma soprattutto a Torino, dove alcune frange violente hanno distrutto e saccheggiato alcuni negozi e ferito alcuni agenti. Sette le persone arrestate e due denunce: sono tutti pregiudicati e nessuno di loro sarebbe gestore di attività commerciali. Nel frattempo, a Napoli, continuano i cortei al grido di “tu ci chiudi, tu chi paghi”. Mentre malcontento e disapprovazione strisciano su tutto il territorio nazionale (le manifestazioni dei commercianti si sono svolte da Trieste fino a Lecce), il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e quello dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli stanno discutendo gli ultimi dettagli del dl ristoro. 

Dl ristoro: ecco chi ne beneficerà

Il governo sta lavorando al pacchetto di aiuti da 5 miliardi di euro, destinato a sostenere economicamente tutti i settori costretti a chiudere a causa della seconda ondata dell’epidemia. Il Consiglio dei ministri che dovrà varare il decreto ristoro dovrebbe riunirsi nella giornata di oggi, e nel frattempo si attende la convocazione ufficiale del Cdm.

Fra le ipotesi sul tavolo c’è quella di confermare gli importi dei primi bonus erogati durante il primo lockdown, ovvero un aiuto una tantum pari a 600 e 1000 euro. Il bonus sarà destinato ai lavoratori stagionali del turismo, dello spettacolo e agli intermittenti dello sport, quelli maggiormente danneggiati dalla chiusura, oltre ai lavoratori di bar e ristoranti, palestre, piscine, teatri e cinema. Si dibatte anche sull’ipotesi di erogare ristori a fondo perduto e di prorogare la cassa integrazione covid fino alla fine dell’anno. Una delle altre possibilità al vaglio è quella di estendere il contributo a fondo perduto a una categoria come quella del settore turistico-alberghiero, toccata indirettamente dalle nuove chiusure: secondo alcune indiscrezioni si sta valutando di utilizzare i fondi avanzati del bonus vacanze per aiutare il settore che, forse di più di tutti, è stato danneggiato dall’epidemia.

 

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