Un lockdown selettivo per gli anziani possibile soluzione? La proposta che fa discutere

Si valuta, fra i ricercatori, di optare per un lockdown “selettivo” sulla base dell’età per poter scongiurare quello nazionale

Con l’impennata dei contagi torna a fare paura l’ipotesi di una nuova chiusura totale, che si rivelerebbe necessaria per bloccare la curva epidemiologica. Fra le ipotesi indubbiamente la peggiore, ed è proprio a questo proposito che i ricercatori dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, hanno avanzato un’altra soluzione: un’isolamento selettivo sulla base dell’età. 

Costringere gli anziani in isolamento potrebbe essere la soluzione? 

Secondo lo studio dell’Ispi, esiste una via di mezzo fra le misure soft in termini di libertà ma costose per la salute dell’economia e una chiusura come quello di marzo: un lockdown “selettivo” per età e delle fasce della popolazione maggiormente a rischio. Come riportato dall’Istituto, “l’82% dei deceduti per Covid aveva più di 70 anni e il 94% ne aveva più di 60 anni”: dati che vengono presi come campione di riferimento per la proposta che, a detta dei ricercatori, sarebbe in grado di evitare sia migliaia di morti tramite l’ipotetica immunità di gregge e sia un collasso economico che conseguirebbe alla chiusura totale.

I limiti della proposta

Nello studio, però, rimane aperta la questione dell’effettiva realizzabilità della proposta: “Pur con tutti i dubbi etici e le questioni politiche è una soluzione che crediamo debba essere presa in considerazione da subito”, scrive Matteo Villa, il ricercatore responsabile dello studio. Bisogna tenere in considerazione, innanzitutto, l’altissima percentuale di popolazione over 65 residente in Italia: il 7,2 per cento della popolazione sono ultraottantenni, mentre i settantenni sono il 17,1%. Inoltre, resta da chiedersi come sarebbe possibile non far entrare gli anziani in contatto con familiari con i quali vivono o, ad esempio, con gli operatori sanitari che gli assistono. Questioni meramente logistiche, queste, che non prendono in considerazione la questione etica: sarebbe giusto imporre le limitazioni solo ad una fascia della popolazione imponendo sanzioni per classi di età?

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