Nel 2068 un asteroide “più grande della Torre Eiffel” potrebbe schiantarsi sulla Terra

Un enorme asteroide potrebbe entrare in collisione con la Terra entro il 2068. 

L’enorme roccia spaziale, soprannominata il “Dio del caos”, potrebbe schiantarsi sul pianeta all’incirca tra 48 anni.

Si stima che l’asteroide, ufficialmente chiamato Apophis, misurerà 340 metri di diametro: come riportato dal Mirror e dal Daily Star Online, l’asteroide sarebbe quindi più grande della Torre Eiffel.

In uno studio gli esperti dell’Università delle Hawaii hanno osservato l’accelerazione della roccia causata dalla “radiazione termica non uniforme”.

Tutti gli asteroidi irradiano energia dalla luce solare sotto forma di calore, al fine di mantenere una temperatura costante. Durante questo processo, l’orbita dell’asteroide viene leggermente alterata.

Stando a quanto riportato dagli esperti, Apophis potrebbe accelerare abbastanza da entrare in collisione con la Terra nel 2068.

Apophis si avvicinerà alla Terra già nel 2029

Apophis si avvicinerà pericolosamente al nostro pianeta anche altre volte. Il 13 aprile 2029, sempre a detta degli esperti, Apophis dovrebbe trovarsi talmente vicino alla Terra da essere visibile ad occhio nudo.

“Sappiamo da tempo che un impatto con la Terra non è possibile durante l’avvicinamento del 2029 – ha detto Dave Tholen, che ha condotto lo studio – Le nuove osservazioni che abbiamo ottenuto con il telescopio Subaru all’inizio di quest’anno hanno analizzato a fondo l’accelerazione di Yarkovsky di Apophis, mostrando che l’asteroide si sta allontanando da un’orbita puramente gravitazionale di circa 170 metri all’anno, il che è sufficiente per mantenere alta l’attenzione su un possibile impatto nel 2068″.

Durante il previsto passaggio nel 2029, la NASA monitorerà da vicino l’asteroide. Marina Brozović, scienziata radar del Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha dichiarato: “L’approccio ravvicinato di Apophis nel 2029 sarà un’incredibile opportunità per la scienza. Osserveremo l’asteroide con telescopi sia ottici che radar. Con le osservazioni radar, potremmo essere in grado di vedere i dettagli della superficie della roccia”.

 

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