Uccide una cagnolina, condannato a 4 anni. Pochi mesi fa costrinse una bambina a farlo con un altro cane

Uccide un cane in un parco pochi mesi dopo aver costretto una bambina di 8 anni a fare sesso con un cane. 

Matthew Miser, 23 anni, dal Texas, è stato arrestato 25 volte per diverse accuse, prima di finire nuovamente in galera per aver ucciso un pastore australiano.

Il criminale seriale è stato condannato a quattro anni di carcere dopo quanto accaduto nell’Iowa Park, in Texas.

Miser è stato anche condannato per frode d’identità dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver utilizzato la carta di credito di un ex dipendente. Un episodio che risale a giugno 2020, quando Miser venne accusato da una bambina di otto anni. La piccola rivelò che il 23enne l’aveva costretta a fare sesso con un cane l’anno precedente.

La bambina ha poi rivelato che Miser l’aveva anche toccata nell’intimità. Il 23enne venne arrestato per indecenza con un bambino e bestialità, finendo rinchiuso nella prigione della contea di Wichita con una cauzione di 200.000 dollari.

Le ferite all’addome della cagnolina “compatibili con il calcio”

Il 22 giugno, Miser si è consegnato alle forze dell’ordine dopo aver preso a calci il cane della sua ragazza. Il 23enne aveva chiamato la polizia dell’Iowa Park il 5 giugno, evidenziando due ferite sulla mano destra, che secondo lui erano state causate da Gracie, il cane della sua ragazza.

Quando i poliziotti sono arrivati ​​sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del cane.

Stando a quanto riportato dal Daily Star Online, un veterinario ha accertato che Gracie presentava “gravi lividi all’addome in cinque punti che erano coerenti con il trauma causato dal calcio”.

La fidanzata di Miser ha detto alle autorità che aveva lasciato il cane con il suo partner perchè doveva svolgere una commissione.

I suoi precedenti arresti includono aggressione aggravata, tre furti con scasso, tre fermi per possesso di droga, tre fermi per furto e tre arresti per possesso illegale di un’arma da fuoco e violazione di un ordine di protezione.

 

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