Violentata a sei anni dal cugino e da un altro uomo. Il tribunale li condanna a 20 e 16 anni di carcere

Una donna ha rivelato come il cugino e l’inquilino del suo patrigno facessero a turno per violentarla da bambina.

Sumayya Miah, che ora ha 23 anni e vive a Luton, nel Regno Unito, aveva solo sei anni quando il suo patrigno ha invitato suo cugino, Jahkir Hussain, 37 anni, a vivere con la loro famiglia.

Mesi dopo, Hussain iniziò a violentare Sumayya tutte le volte che i suoi genitori uscivano di casa. Un anno dopo, nel 2005, la famiglia ha accolto uno sconosciuto, Emdadul Lukman, 47 anni, affittandogli una camera da letto. All’insaputa di Hussain, anche Lukman iniziò a violentare Sumayya.

Nel febbraio di quest’anno, il giudice ha condannato entrambi i violentatori per stupro e abusi sessuali. Hussain è stato condannato a 20 anni di reclusione, mentre Lukman dovrà passare 16 anni dietro le sbarre.

Sumayya, che oggi studia come studentessa di psicoterapia artistica, ha raccontato quei terribili momenti al quotidiano Mirror: “Ero solo una ragazzina innocente quando sono stata abusata non da uno, ma da due mostri. Anche se mi hanno segnata mentalmente per sempre, sono contenta di aver finalmente ottenuto giustizia”.

Il racconto straziante di Sumayya: “Ecco come mi violentavano”

Hussain convinse Sumayya ad entrare nella sua camera da letto per giocare a un gioco da tavolo. “La mamma era al lavoro, mentre il mio patrigno era di sotto a leggere. Stavo prendendo i dadi, quando Jakhir iniziò a baciarmi. Volevo spingerlo via, ma non ne avevo la forza – racconta la ragazza – Si è tolto i vestiti e ha detto che nessuno l’avrebbe scoperto. Poi mi ha violentata. Avrei voluto urlare ma avevo troppa paura”.

La settimana successiva il cugino la abusò nuovamente, ma questa volta Sumayya si è messa a gridare.

“Jakhir mi ha schiaffeggiato e mi ha detto di stare zitta. Ha minacciato di violentare la mamma se l’avessi detto a qualcuno. Ero pietrificata”.

La stessa cosa successe l’anno dopo con l’uomo a cui i genitori avevano affittato una camera per far fronte alle difficoltà economiche.

“Non potevo credere che stesse succedendo di nuovo. Emdadul mi violentò proprio come fece Jakhir. Non riuscivo a smettere di singhiozzare”, il racconto della giovane.

Ora Sumayya è sposata, ma la depressione non l’ha mai abbandonata. “Nella mia cultura, l’abuso sessuale viene nascosto e spesso messo a tacere. Se vi succede, parlatene, chiedete aiuto: tutti meritiamo giustizia”.

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