Chi è Guido Longo, il nuovo Commissario alla Sanità in Calabria (e che fine ha fatto Gino Strada)

Finalmente, dopo una serie di nomi saltati non senza un certo imbarazzo, la Calabria ha il suo nuovo Commissario alla Sanità. 

Si tratta di Guido Longo, 67 anni, ex prefetto e “uomo delle istituzioni”, come lo ha definito il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciando la sua nomina.

Longo era in pensione già da due anni, ma ha deciso di accettare l’incarico affidatogli dal governo per “atto d’amore verso la Calabria”, come spiega lui stesso al Corriere della Sera. “Il mio – aggiunge – è anche un dovere istituzionale verso il Governo, che mi ha scelto e che ringrazio”.

Longo è nato a Catania nel 1953 ma la sua carriera si è sviluppata interamente in Calabria. Prefetto a Vibo Valentia, Longo è un nome molto noto e soprattutto temuto negli ambienti della criminalità organizzata. Il suo soprannome è “Ghostbuster”, l’acchiappafantasmi, per la sua capacità di individuare e stanare una lunga serie di latitanti.

Arrestò Schiavone e vietò i funerali di Provenzano

E’ stato protagonista, come numero due della Squadra Mobile di Palermo, dell’arresto di Salvatore Madonia, così come delle manette per Angelo Nuvoletta quando era numero uno della DIA di Napoli. Guidò il gruppo Yanez alla cattura di Francesco Schiavone, detto Sandokan, mentre da questore di Palermo vietò i funerali per il boss Bernardo Provenzano.

Per lungo tempo si era parlato anche dell’ipotesi di avere come Commissario alla Sanità calabrese il fondatore di Emergency, Gino Strada. Il famoso medico, sempre vicino agli ultimi, è comunque in campo, dato che è stato raggiunto un accordo tra la Protezione Civile e la stessa Emergency per far fronte all’emergenza sanitaria nella Regione.

L’associazione Emergency, per il Dipartimento della Protezione Civile, può contribuire a rispondere “ad urgenti esigenze di assistenza socio-sanitaria alla popolazione, come la gestione di strutture ospedaliere da campo o il supporto all’interno dei Covid hotel, nonchè nei punti di triage delle strutture ospedaliere”.

 

 

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