Coronavirus, paura ad Hong Kong tra le “tai tai”, 70enni benestanti: si temono contagi dai gigolò

Le sale da ballo di Hong Kong diventano il nuovo luogo da incubo per possibili contagi di Coronavirus.

Sin dall’inizio la Cina, grazie alle severe e rigide regole di contenimento nei confronti della pandemia che ha investito e continua a colpire tutto il mondo, si è distinta risultando un vero e proprio modello da seguire e imitare, al fine di contrastare l’ormai sempre più diffuso Covid-19.

Nelle ultime settimane tuttavia, la città di Hong Kong sta dovendo fare i conti con un rialzo del numero di contagi, sprofondando nell’incubo di una nuova ondata di Coronavirus, che ricordiamo ha costretto a mesi di isolamento.

Cerchiamo di capire meglio questa nuova crescita di casi, poiché sembra che a fare i conti di questo nuovo rialzo sia proprio la fascia delle popolazioni più benestanti.

Tycoon e “tai tai”: a fare i conti con i nuovi contagi sono i più ricchi

Sembrerebbe che questo nuovo focolaio stia esplodendo tra le cosiddette “tai tai”, ovvero le fortunate mogli 70enni che amano passare il proprio tempo libero e spendere il denaro dei loro ricchi mariti tycoon, all’interno di club dove possono coltivare la loro passione per la danza.

Dietro la passione per la danza pare che si celi qualcosa di più, come raccontato da Dagospia: sembrerebbe infatti che i ballerini all’interno dei club, siano in realtà dei veri e propri gigolò.

Alcune di loro sarebbero così potenti da aver addirittura fatto venire dalla Russia alcuni di questi ballerini, facendo evitare loro le procedure standard che la normativa prevede quando si arriva dall’estero. Dopo aver effettuato i test in aeroporto, chi risulta positivo viene infatti trasportato direttamente in ospedale, mentre chi risulta negativo, deve necessariamente rimanere per due settimane in un albergo per scontare  il periodo obbligatorio di quarantena.

Le “tai tai”, non solo avrebbero quindi evitato ai loro gigolò i necessari controlli ma pare anche, che siano state proprio contagiate dai loro giovani “istruttori”. Ebbene a fare le spese di queste bravate troviamo proprio i ricchi mariti taycoon, che a loro volta hanno contagiato le loro amanti, provocando così una reazione a catena che ha costretto la Cina a dover adottare nuovamente misure restrittive, al fine di limitare contagi ed evitare nuove esplosioni di casi.

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