Arcuri attacca gli assembramenti e Twitter attacca Arcuri per la campagna dei vaccini: “Presi per il c…”

Il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, è intervenuto ieri sera a ‘Che Tempo che Fa’ ed ha parlato degli assembramenti visti in alcune città d’Italia che hanno fatto il giro del web (e non solo):

“Le misure messe in campo sono state decise per evitare che succeda quanto successo questa estate. Nei centri delle città italiane ho visto foto di assembramenti insopportabili”.

Assembramenti insopportabili ma d’altra parte naturali, nel momento in cui le misure si allentano e il Natale è alle porte e tutti vogliono fare gli acquisti per i propri cari (pur con le difficoltà che avranno ad incontrarli; ma proprio per incentivare la spesa degli italiani è stato istituito il cashback).

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Arcuri ha quindi aggiunto, in vista della imminente campagna delle vaccinazioni:

“Serve stare attenti e fare ogni sacrificio. Sarebbe complicato iniziare la campagna delle vaccinazioni con un nuovo inasprimento della curva epidemica“.

Vaccinazione coronavirus, i padiglioni a forma di primula fano discutere

Intanto, nella mattinata di ieri, il commissario straordinario ha presentato proprio la campagna delle vaccinazioni.

Ed ha colpito parecchio la scelta da parte di optare per un fiore (la primula) come simbolo della campagna.

E anche la tagline è scelta sulla scorta della scelta della primula: “L’Italia rinasce con un fiore”.

padiglione primula vaccinazioni

Sarà la primula il simbolo della campagna ma sarà anche il simbolo presente sui padiglioni per le vaccinazioni di massa (300 all’inizio e 1500 nella seconda fase): questi avranno infatti la forma di un fiore – progettato dall’architetto Stefano Boeri.

Si tratta di moduli facilmente smontabili e riassemblabili, come dei petali, energeticamente autosufficienti, realizzati con materiali naturali come il legno e i tessuti.

“Come dei fiori queste strutture sbocceranno nelle città italiane e si alimenteranno con la luce del sole e daranno, mi auguro, un senso di grande serenità e fiducia”: ha dichiarato in tal senso Boeri.

Fiducia anche nelle parole di Arcuri: “La luce in fondo al tunnel comincia ad intraversi. Le Regioni, il governo, i Comuni stanno lavorando senza sosta per l’inizio della campagna di vaccinazione di massa che la nostra generazione, e non solo, ricorderà con più forza. Abbiamo condiviso nei giorni scorsi con il primo produttore del vaccino le modalità di ricezione e somministrazione delle prime dosi che speriamo arrivi almeno per 1 milione e 800 mila italiani a partire dalla metà di gennaio. Abbiamo provveduto anche agli accordi per gli accessori necessari come le siringhe. Abbiamo anche fatto la call per 3 mila medici e 12mila infermieri per darci una mano in queste primule che saranno nelle piazze italiane”. Basterà un fiore? “È solo l’inizio”.

Ma su Twitter in tanti mostrano parecchia meno fiducia, tra chi attacca apertamente Arcuri e chi si affida all’ironia

Vaccinazione coronavirus, la gaffe di Arcuri sulla data d’inizio

Durante la conferenza stampa di presentazione della campagna, da segnalare la gaffe di Domenico Arcuri che dapprima ha parlato di metà febbraio come data per l’inizio della campagna delle vaccinazioni (“Lavoriamo senza sosta per l’inizio della vaccinazione a partire da metà febbraio”) per poi correggersi prima della tornata delle domande: “L’emozione nella visione e nell’ascolto (del video di presentazione, ndr) mi ha fatto dire un’imperfezione, noi stiamo lavorando perché la vaccinazione possa cominciare da metà gennaio, me ne scuso”.

La road map dovrebbe essere la seguente:

le vaccinazioni dovrebbero prevedere il via intorno al 15 gennaio, in contemporanea a tutti i Paesi dell’Unione europea (anche se giunge quest’oggi la notizia dell’avvio delle vaccinazioni il 4 e 5 gennaio in Spagna).

Le dosi preparate dalla Pfizer dovrebbero arrivare in due tranche entro il 30 gennaio.

La prima fase di somministrazione riguarderà il personale medico e sanitario e gli ospiti delle Rsa, dopo gli 80enni via a scendere per età anagrafica arrivando alla fascia di popolazione che ha tra i 60 e i 70 anni.

Il passo successivo sarà la vaccinazione dei lavoratori cosiddetti essenziali, compresi quelli della scuola.

Le tre fasi dovrebbero quindi concludersi entro il 15 settembre.

Poi toccherà al resto della popolazione che vorrà volontariamente sottoporsi al vaccino.

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