Coronavirus, quando ce ne libereremo? Le opinioni non ottimiste di due dottori

Lo start che segna l’inizio della campagna delle vaccinazioni contro l’ormai acerrimo nemico del Coronavirus come sappiamo, è appena cominciato. Proprio sulla questione vaccino le opinioni sono diverse e contrastanti, c’è chi ha un a visione positiva e che vede l’arrivo del vaccino, come l’inizio della fine dell’incubo e chi invece, ha una visione molto più cauta, che risulta essere tuttavia ancora ben lontana dal poter dire che il ritorno alla normalità è vicino.

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, durante un intervento su un webinar, relativo al “Piano dei vaccini anti-covid nel Lazio“, ha infatti sostenuto come le gravi perdite subite dal Coronovirus siano tre volte più alte, rispetto ai decessi avvenuti negli anni precedenti per influenza. Nonostante l’arrivo del vaccino, probabilmente dovremmo quindi convivere ancora un po con il Covid, almeno per il primo trimestre del 2021.

Ippolito ci ha tenuto a precisare come, a differenza dell’influenza che può essere curata a casa, ci viene colpito dal Covid, ha spesso bisogno dell‘ausilio ospedaliero, basti pensare al numero dei ricoveri nelle terapie intensive. Se da un lato l’opinione del direttore dello Spallanzani è abbastanza cauta, dall’altra ci sono opinioni molto più drastiche in merito.

E’ il caso dell’immunologa Antonella Viola, docente di Patologia generale del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova, la quale sostiene come non bisogna assolutamente abbassare la guardia, poiché il vaccino non risolverà il problema in tempi brevi, per vedere qualche risultato concreto dovremmo infatti aspettare almeno fino all’anno prossimo.

Ragion per cui, distanziamento e uso delle mascherine sono quindi precauzioni necessarie e importanti che devono ancora essere adottate.

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