Omicidio di Agitu Gudeta: confessa l’assassino della pastora-imprenditrice del Trentino

Il responsabile dell’omicidio dell’imprenditrice ‘bio’ Agitu Gudeta ha confessato dopo un interrogatorio durato tutta la notte

Ha confessato l’uomo fermato per l’omicidio di Agitu Ideo Gudeta , imprenditrice 42enne di origini etiopi ma da tempo residente in Trentino, dove era diventata simbolo di integrazione culturale . Il corpo di Agitu, originaria di Addis Abeba, era stato trovato ieri senza vita riverso sul pavimento della sua abitazione a Maso Villata , frazione di Frassilongo situata fra le montagne del Trentino. In un primo momento la pista seguita dai Carabinieri era quella a sfondo razziale : l’imprenditrice, infatti, due anni prima aveva ricevuto minacce da un uomo della zona , che all’epoca dei fatti fu condannato ma non con l’aggravante dell’odio razziale.

La confessione dell’omicida e il movente

Alla fine, dopo un lungo interrogatorio, l’omicida ha confessato il suo delitto (con annesso movente): si tratta di Adams Suleiman , un ghanese 32enne dipendente della donna, che nell’azienda agricola si occupava del pascolo delle capre. L’uomo avrebbe ucciso la Gudeta prendendola a martellate per un movente di tipo economico. Fra i due, infatti, secondo quanto dichiarato, ci sarebbe stato un alterco originato da uno stipendio non pagato.

La storia e l’esempio di Gudeta

La Gudeta era arrivata nel 2010 dall’Etiopia , sfuggendo alle persecuzioni da parte del governo. Da alcuni anni a questa parte l’imprenditrice aveva avviato un’azienda di formaggi e prodotti caprini di vario tipo, “La Capra Felice”, e aperto un negozio dei prodotti al centro di Trento , raggiungendo un enorme successo e apprezzamento tanto da essere stata recentemente definita da un giornale come la pastora più nota del Trentino . La sua storia venne raccontata in una puntata di Caro marziano di Pif, dall’Internazionale ed altri, ei suoi formaggi ricevettero nel 2015 un premio da Cheese, la fiera internazionale dei formaggi a cura diSlow Food .

 

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