Crisi di governo, Civati: “Se si parlasse così tanto della crisi climatica saremmo salvi”. E non ha torto

La crisi di governo continua a tenere banco nella cronaca politica del Paese. 

La strada per un “Conte Ter” sta diventando sempre più stretta, anche in seguito alle ultime dichiarazioni da parte di Emma Bonino (“Sono per un governo Ursula”) e del senatore di Forza Italia, Luigi Vitali, che ha smesso i panni del “costruttore” ed è tornato a far parte dell’alveo del centrodestra.

Nel frattempo, mentre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, riceve i gruppi parlamentari e cerca di capire come superare la crisi, sul tavolo restano inalterate una serie di questioni che andrebbero comunque affrontate, e alla svelta.

Fa bene a ricordarlo Pippo Civati, fondatore di Possibile ed ex deputato del Partito Democratico. In un post pubblicato sulla sua pagina Instagram, Civati evidenzia come si parli molto della crisi di governo, ma si dovrebbe parlare altrettanto anche di un problema serissimo come la questione climatica.

Gli ultimi studi sul clima danno ragione a Civati

“Se con la stessa passione si parlasse della crisi climatica, forse ci salveremmo”, afferma Civati, invitando i follower ad aderire a Possibile, “che ne parla, tutti i giorni, perchè potrebbero essere gli ultimi”.

 

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L’ultimo studio condotto dai ricercatori della Rutgers University sembra dare ampiamente ragione agli allarmi di Pippo Civati e di Possibile. Secondo l’indagine degli esperti, infatti, la Terra è più calda oggi di come non lo sia mai stata negli ultimi 12.000 anni.

E non è certo un caso se anche per il 2021 il Doomsday Clock indica che ci troviamo a soli 100 secondi alla catastrofe, ponendo fortemente l’accento sul cambiamento climatico e sulle terribili conseguenze che ci troveremo ad affrontare negli anni a venire nel caso non venga subito invertita la tendenza.

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