Governo Draghi, M5S in subbuglio: richiesta nuova consultazione su Rousseau

Il nuovo governo si è insediato da poche ore, ma i grillini partono subito con la polemica.

Oggetto della polemica in questione è il riscontro ottenuto al quesito votato sulla piattaforma Rousseau l’11 Febbraio e la composizione del nuovo governo.

La proposta di Beppe Grillo, al voto sulla piattaforma, era quello di accorpare in un unico ente il Ministero per la Transazione Ecologia e il Ministero dello Sviluppo economico, affidati rispettivamente a Roberto Cingolani e Giancarlo Giorgetti. Se pur il 60% degli scritti è corso al voto, la proposta non è stata accolta. Un brutto colpo per i 5 Stelle, che guardavano al nuovo Ministero come una difesa per i risultati ottenuti fino ad ora dal partito.

La senatrice del M5S Barbara Lezzi pubblica un post su Facebook: “Non c’è il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’Ambiente oggetto del quesito”. A seguito il testo di una email inviata a Vito Crimi, capo del comitato di garanzia del M5S, a Beppe Grillo e all’associazione Rousseau.

Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione con un quesito in cui sia chiara l’effettiva portata del ministero e che riporti la composizione del Governo. È evidente che, in assenza di riscontro, al fine di rispettare la maggioranza degli iscritti che hanno espresso altra indicazione, il voto alla fiducia deve essere no”

Secondo l’email inviata dalla Lezzi, l’indicazione di voto del gruppo parlamentare 5 Stelle (Di Maio, Dadone, Patuanelli e D’Inca) è di sfiducia al nuovo esecutivo, in quanto non in linea con il voto espresso dagli iscritti al partito.

“Per modificare l’orientamento di voto è necessaria nuova consultazione ed il quesito non dovrà più prevedere il super-ministero ma l’opzione numero 2 delle proposte di Beppe Grillo (ovvero affidare la competenza della politica energetica al nuovo ministro per la transizione ecologica) e dovrà indicare il perimetro della maggioranza, ormai noto, che consiste nella presenza di Lega, Forza Italia, Partito Democratico, LEU, Italia Via e Movimento 5 Stelle”.

La Lezzi scrive anche a Vito Crimi: “In qualsiasi altro paese e in qualsiasi altra forza politica lei avrebbe tratto le più onorevoli conseguenze anziché minacciare espulsioni”.

Una situazione parecchio instabile quindi, quella all’interno dello stesso partito. Contemporaneamente infatti, anche i consiglieri comunali lombardi dei 5 Stelle hanno lanciato una petizione con la quale chiedono di poter votare -sempre sulla piattaforma Rousseau- per la fiducia al nuovo Governo Draghi. In pochissime ore la petizione ha raccolto numerosi consensi.

Dall’altra parte, però, Beppe Grillo scrive sul suo blog, invitando i facenti parte del partito a cessare le polemiche e riconoscere la vittoria del paese, che è comunque riuscito ad ottenere per la prima volta un Ministero per la Transizione Ecologica: uno sguardo al futuro ecologico e politico italiano.

Nel post Grillo intende anche ammettere che il vero obbiettivo era quello di ottenere il Ministero per la Transizione Ecologica (appoggiando così il governo Draghi) e non il “Super Ministero”. Sta di fatto che quest’ultimo non esiste, e potrebbe essere la causa definitiva della rottura interna del partito.

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