Fiducia alla Camera, la Meloni cita Brecht: “Ci sedemmo dalla parte del torto…”

Sono in corso alla Camera le procedure di voto sulla fiducia al governo Draghi, dopo aver incassato ieri al Senato 262 voti favorevoli.

Con indosso la mascherina blu della presidenza del Consiglio, il premier Mario Draghi è entrato in Aula alla Camera, per la replica al termine di sei ore di discussione generale chiamando a “una nuova ricostruzione come nel dopoguerra” e avvertendo che “l’unità non è un’opzione ma un dovere“.

In risposta alla replica di Draghi, durata all’incirca una quindicina di minuti, una breve e composta standing ovation. Poco più di cinque gli applausi che lo hanno interrotto, arrivati soprattutto da parte dei deputati di centrodestra, Fi e Lega.

In particolare sono stati apprezzati i passaggi sulla lotta alla corruzione e per la legalità nella attività di impresa, sulla “semplificazione dei procedimenti amministrativi” vista come azione anticorruttiva, sulla durata ragionevole dei processi e sul problema dell’affollamento delle carceri a rischio Covid.

“Cosa fare con le piccole e medie imprese? Ci sono tre aspetti: uno è l’emergenza, un altro riguarda la preparazione per la ripartenza alla fine della pandemia, tutele a partire dal made in Italy. Per la ripartenza si deve puntare all’internazionalizzazione, all’accesso al capitale e investimenti, dobbiamo rendere fruibile il piano 4.0 per accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica”, ha detto Draghi, aggiungendo “Se c’e’ un settore che riparte sicuramente è il turismo, non abbiamo dubbi, mentre magari per altri settori tecnologici non lo sappiamo, lì è sicuro che riparte perchè siamo l’Italia, quindi merita sostegno”.

Le parole dell’opposizione

Giorgia Meloni, leader di FDI, ha iniziato il suo intervento per la dichiarazione di voto alla Camera citando un celebre aforisma di Bertolt Brecht: “Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”. Poi, più avanti, Giorgia Meloni ha fatto riferimento ad una frase del Mahatma Gandhi: “Ascoltandola ieri – ha sottolineato rivolgendosi a Mario Draghi – “mi è venuto in mente Ghandi: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Perché ci sono cose condivisibili in quello che lei ha detto, il problema è come si conciliano con le sue scelte”.

Si spacca il M5S

Malgrado le defezioni, il M5S blinda nella sua maggioranza il sì a Draghi: “Noi ci saremo con tutti i nostri principi e la nostra forza e le daremo fiducia. Ma non ci saremo ad ogni costo, resteremo sempre fedeli ai nostri principi“: così il capogruppo 5 Stelle alla Camera Davide Crippa, intervenendo in dichiarazione di voto alla Camera sulla fiducia al governo Draghi. “Dobbiamo pedalare tutti come gregari per far arrivare l’Italia al traguardo. Noi siamo abituati a pedalare, si guardi da chi non essendo capace si è impegnato in passato a sgonfiare le ruote agli altri”, ha concluso rivolgendosi al premier.

Ok della Lega, FI e PD

Abbiamo messo l’interesse del Paese prima dell’interesse del partito. Il Presidente Draghi, a cui va la mia stima e la mia lealtà, ha deciso di incaricarci direttamente, di seguire alcune partite importanti come lo sviluppo economico, il turismo e la disabilità – tutte partite che anche in Sicilia avranno un ruolo fondamentale – quindi sono contento”. Lo ha detto Matteo Salvini a Catania alla vigilia del processo Gregoretti.

“Di fronte alla più grave emergenza della storia della Repubblica, si sta verificando una larghissima convergenza, al di là di ogni formula politica. Noi di Forza Italia ne siamo felici: a chiedere una risposta straordinaria, in un’epoca straordinaria, è stato per primo il presidente Berlusconi”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, capogruppo facente funzioni di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo in Aula a Montecitorio in dichiarazione di voto finale sulla fiducia al governo Draghi.

Il capogruppo del PD alla Camera, Graziano Delrio, intervenendo in Aula a Montecitorio ha invece dichiarato: “I deputati e le deputate del Pd voteranno convintamente la fiducia al suo governo, perché ci appare adeguato a fronteggiare le grandi emergenze sanitarie, economiche e sociali che abbiamo di fronte”. Dopo aver ringraziato Giuseppe Conte “per il lavoro importante che ha fatto”, Delrio ha sottolineato che “si apre una stagione di doveri verso noi stessi e il nostro Paese, doveri e obblighi che abbiamo prima dei doveri”.

 

 

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