Duro attacco di Paragone a Draghi: “Incappucciato della finanza”, le reazioni sul web

Il giornalista, afferente come deputato al gruppo misto, ha lanciato una forte provocazione a Draghi definendolo un “incappucciato della finanza”, parafrasando la citazione dell’economista pescarese Federico Caffè. La reazione del web

“Al posto degli uomini abbiamo sostituito i numeri e alla compassione nei confronti delle sofferenze umane abbiamo sostituito l’assillo dei riequilibri contabili”: inizia così l’intervento al veleno di Gianluigi Paragone, giornalista e deputato afferente in parlamento al gruppo misto che, citando le parole dell’economista pescarese Federico Caffè, attacca il presidente Draghi, accusandolo di provare a fingersi sociale.

“Lei è un incappucciato della finanza”

“Le sue parole, messe in controluce, rivelano l’innervatura neoliberista che le ha permesso di fare carriera” continua Paragone, che poi arriva al clou dell’intervento “[parole queste che] rivelano la neo lingua degli incappucciati della finanza, riprendendo sempre l’espressione di Caffè, lei, presidente Draghi è uno di loro, è un incappucciato della finanza“. 

Alle parole del deputato si sente in Parlamento echeggiare un “eeeh” da parte delle altre forze politiche, utilizzato come a dire “che esagerazione”.
Ad un certo punto, mentre continua a sferzare le sue critiche nei confronti del banchiere, la Casellati lo interrompe, chiedendogli di utilizzare parole più consone al luogo istituzionale in cui si trovano, proprio mentre accusava Draghi di voler trasformare l’Italia “Da potenza industriale mondiale a parco divertimenti altrui, perché in Goldman Sachs vi insegnano questo”.

La reazione del web all’intervento di Paragone

Su Twitter è partito l’hashtag #Paragone e i commenti sono, al 90%, tutti negativi nei confronti del deputato giornalista: c’è chi ironizza chiedendosi come mai non sia in un bar, l’unico posto che gli compete, e chi si chiede chi lo abbia votato.

C’è anche chi, però, ha sollevato una considerazione interessante: Mario Draghi è stato l’allievo preferito dell’economista Federico Caffè, di orientamento keynesiano, che in un’occasione disse “Mario Draghi ci ha traditi”, ritenendo che quest’ultimo avesse preferito fare carriera fra i neoliberisti piuttosto che seguire quella filosofia keynesiana che lui stesso gli insegnò.

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