Duhok, Iraq: due genitori portano il loro neonato di appena tre mesi dal pediatra, preoccupati da uno strano rigonfiamento in prossimità dei testicoli del bambino.
Nessuna infezione, il medico constata invece che alla base del pene del bimbo ci sono altri due peni, rispettivamente di due e di un centimetro.
A divulgare la notizia, che ha fatto comprensibilmente il giro del mondo è stato il ‘New York post’. Lo stupore è notevole e ovviamente giustificato. Non esiste letteratura medico-scientifica a riguardo e la condizione del bambino potrebbe essere un unicum medico.
I casi di anomalia genitale sono rari, ma frequenti: oltre ad alcune alterazioni allo scroto o alla presenza di un ulteriore ano, si sono osservati casi di ‘difallia’, ma la patologia del bambino rappresenta un’eccezione e ovviamente è stata subito oggetto di studio: “Al meglio della nostra conoscenza, questo è il primo caso riportato di tre peni o trifallia“, scrive il dottor Shakir Saleem Jabali in uno studio pubblicato nel ‘International Journal of Surgery Case Reports’.
Secondo il dottore la stranezza consiste anche in quella che sembra un’assoluta mancanza di cause esterne e interne all’anomalia dei genitali del bambino: durante la gravidanza la madre non ha fatto uso né di droghe né di alcol e nell’anamnesi dei componenti della famiglia non si riscontra nessun caso riconducibile a questa anomalia.
Fortunatamente i falli superflui non avevano uretra, per cui il bambino è stato subitamente sottoposto a un intervento di rimozione dei peni. Oggi a distanza di un anno dall’intervento il bambino non presenta complicazioni ed è in perfetta salute.