Licenziato da ArcelorMittal un operaio per un post sulla fiction della Ferilli: insorgono i sindacati

Quanto denunciato da Francesco Rizzo, segretario provinciale Usb di Taranto, ha del grottesco e del tragico: un lavoratore di ArcelorMittal è stato licenziato in seguito ad aver condiviso: “uno screenshot contente un invito a vedere la fiction ‘Svegliati Amore Mio’ su Canale 5”.

La denuncia da parte di Francesco Rizzo

Questa mattina ad Riccardo Cristello è stata ratificata la decisione mediante lettera di licenziamento. Pronta l’indignazione di Francesco Rizzo:

Si tratta di un gravissimo attacco alla democrazia e in particolare alla libertà di opinione ed espressione. Il lavoratore è stato licenziato da ArcelorMittal per quella che la società ritiene una giusta causa. Il lavoratore che, peraltro non è nostro iscritto, qualche giorno fa ha condiviso sul proprio profilo social, chiuso e non pubblico, visibile solo a 400 persone, uno screenshot relativo alla fiction Mediaset che rappresenta una realtà simile a quella di Taranto ma non ha fatto alcun riferimento alla città, né tanto meno ad ArcelorMittal, e non ha scritto niente. Non c’è alcun commento lesivo dell’immagine societaria o dello stabilimento”.

Il segretario dell’Usb di Taranto indice una mobilitazione a favore del lavoratore e per scongiurare altri abusi di potere. In una realtà lavorativa martoriata dal un problema ambientale e quindi di salute, da mancanza di garanzie economiche e in un contesto di scarsa sicurezza lavorativa, il diritto di espressione, fosse anche essa critica, non deve essere represso.

Le parti in causa

C’è chi invoca l’intervento della Ferilli, che per quanto forte non può e deve essere risolutivo, ma già sa subito il ministro del lavoro Orlando ha chiamato l’Ad di Arcelor Mittal, Lucia Morselli, per avere legittimi chiarimenti in merito alla faccenda.
Secondo la manager l’azienda è stata pubblicamente denigrata e il licenziamento è avvenuto per giusta causa.
Di diverso avviso il lavoratore licenziato: “Dopo 21 anni in fabbrica non meritavo questo trattamento. Io ho solo condiviso una immagine, come ne condivido cento al giorno. Dicono che ho offeso l’azienda ma non ho fatto alcun commento”.

In più denuncia una sorta di violazione della privacy considerando le limitazioni del proprio profilo: “Un post pubblicato sul mio profilo privato che condivido con mia moglie, che possono leggere solo i nostri 400 amici non so come abbiano fatto a vederlo. Lo screenshot conteneva frasi che facevano riferimento a situazioni d’inquinamento ambientale, ma non c’è mai scritto il nome ArcelorMittal”.

Il caso di Riccardo Cristello non sarebbe isolato: un altro collega aveva condiviso un post di simile natura ma, dopo scuse pubbliche alla direzione, sarebbe stato reintegrato.

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