Dalla sedia blu di Porto al “Daje Roma” di oggi: come s’è presentato Mourinho all’arrivo in un nuovo club?

José Mourinho è il nuovo allenatore della Roma: ripercorriamo la sua carriera attraverso le sue frasi sopra le righe alle presentazioni.

La notizia del giorno in ambito sportivo è l’annuncio di José Mourinho sulla panchina della Roma a partire dalla fine di questa stagione. La comunicazione è giunta poche ore dopo quella in cui la stessa società giallorossa annunciava che l’attuale tecnico Paulo Fonseca avrebbe lasciato il suo posto a fine campionato. Dopo i ringraziamenti all’allenatore per i due anni travagliati sulla panchina, dunque, la Roma ha dato subito un’idea di quello che potrebbe essere il futuro.

Sebbene negli ultimi anni Mourinho non abbia raccolto risultati eccellenti come quelli di inizio carriera, infatti, la scelta del tecnico portoghese è di altissimo profilo. Scegliere Mou come allenatore è una dichiarazioni d’intenti da parte della società americana, desiderosa di fare quello step in avanti che fino ad oggi è mancato. Difficile dire quale potrà essere l’impatto dell’ex allenatore dell’Inter sulla Serie A, anche perché adesso bisognerà capire che tipo di campagna acquisti farà la Roma, ma di certo in Italia torna un personaggio di grande caratura.

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Mourinho nuovo allenatore della Roma: tutte le presentazioni del portoghese

A rendere famoso José Mourinho non sono stati solamente i successi raccolti in carriera, ma anche il modo in cui il tecnico ha affrontato negli anni la stampa. L’allenatore si è reso protagonista di interviste memorabili, spesso condite da frasi ad effetto e uscite sopra le righe. Tutti i tifosi di calcio ricorderanno di certo il discorso sui “zero tituli” di Milan e Juve, ma quella è solo la più celebre di una lunga serie di frasi spavalde regalate nel tempo. Alcune delle frasi più memorabili pronunciate dal neo tecnico della Roma sono state dette durante le conferenze stampa di presentazione.

Al Porto Mourinho ha scritto una pagina di storia del calcio, da allenatore esordiente ha portato i portoghesi non solo a vincere il titolo in campionato, ma anche la Champions League da outsiders. Era il 2003/2004 e a soli 40 anni diventava il più giovane tecnico a conquistare il trofeo più importante d’Europa. Così nel 2004, durante la presentazione come nuovo tecnico del Chelsea, Mou è diventato lo special one: “Vi prego di non chiamarmi arrogante, ma sono campione d’Europa e credo di essere speciale. Se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto: una bella sedia blu, una Champions League, Dio, e dopo Dio, io”.

Memorabile è stata anche la conferenza stampa di presentazione all’Inter. Quando i giornalisti gli hanno chiesto come avesse imparato l’italiano così in fretta, lui rispose: “Perché sono intelligente”. Nella stessa occasione, alla domanda su Lampard ha risposto perché mi chiedete di un giocatore del Chelsea e quando il giornalista gli ha detto che era un modo furbo per riproporre un argomento da lui ignorato, Mou se ne uscito con: “Ma io non sono un pirla”.

Al ritorno al Chelsea, il tecnico stesso ha giocato sulla prima presentazione ed ha chiesto ai giornalisti: “Chiamatemi Happy One”, mentre più in stile inizio carriera è stata quella al Manchester United: “Vogliamo tutto allo stesso tempo. È un approccio aggressivo da parte mia. Voglio tutto. Voglio vincere partite, voglio giocare bene, voglio far giocare i giovani, voglio segnare gol e non voglio subirne”.

Dopo l’annuncio si è presentato ai tifosi della Roma con la seguente frase: “L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione. Daje Roma!”. Una frase molto standard rispetto a quelle del passato, ma ancora la conferenza stampa di presentazione deve arrivare e per quel giorno tutti si aspettano che il libro delle frasi storiche venga arricchito di un altro capitolo.

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