Cittadini italiani ed europei senza visto fermati alla frontiera britannica: trattenuti in centri d’accoglienza

Volevano lavorare nel Regno Unito ma erano senza visto e così arrivati ​​alla frontiera sono stati fermati e trattenuti per circa sette giorni nei centri di immigrazione.

Non si tratta dei migranti che sbarcano quotidianamente, via mare, sulle coste italiane e che fuggono da quello che le organizzazioni umanitarie, ma ora anche gli Stati Uniti d’America, considerano come una “prigione” a cielo aperto e che risponde al nome della Libia. Bensì sono nostri connazionali, ma anche tanti altri cittadini europei, che volevano entrare nel Regno Unito per poter lavorare ma che da quando la Brexit è diventata realtà non lo possono più fare senza regolare visto tanto che sono stati bloccati alla frontiere.

Cittadini italiani ed europei bloccati alla frontiera del Regno Unito

Secondo quando ha svelato ‘La Repubblica‘ infatti sarebbe, ma è solo l’ultimo caso in ordine di tempo, circa una trentina i cittadini dell’Unione Europea, tra cui anche diversi italiani, che sono stati bloccati dall’autorità britannica prima di poter mettere piede sul suolo britannico. Tra l’altro molti di loro hanno anche denunciato di essere stati trattenuti per diversi giorni, alcuni anche una settimana, all’interno nei classici centri d’accoglienza prima di essere poi espulsi perché erano privi del “famoso” visto che permette di poter soggiornare in terra britannica. Si tratta di un altro aspetto provocato dalla Brexit e che non si può tenere conto visto che prima gli scambi non solo di merci, ma anche di persone erano una costante.

La Brexit e la “guerra” tra Regno Unito e Francia sui pescherecci

D’altronde proprio in questi giorni sul fronte della Manica si sta combattendo un’altra “guerra” legata proprio all’entrata in vigore della Brexit. Questa volta si è arrivati ​​davvero ai ferri corti tra Regno Unito e Francia tanto da schierare anche diverse unità di navi militari. Infatti se le persone senza visto vengono fermate alla frontiera e trattenute nei centri d’accoglienza, pescherecci francesi avevano provato negli scorsi giorni ad arrivare a circa 20 chilometri dalla Normandia, così come scrive il ‘The Guardian‘, per poter pescare. Un’azione che però le autorità del Regno Unito non hanno considerato lecita tanto da portare il premier Boris Johnsona schierare due motovedette militari. A quel punto i transalpini hanno risposto con altre due navi da “guerra”. Non si è arrivati ​​allo scontro, ma la tensione è ancora alta non solo tra i due Paesi ma anche con l’Unione Europea che prova a mediare.

LEGGI ANCHE => Tensioni nell’Isola di Jersey, la Francia invia una nave da guerra: cosa sta succedendo?

Cosa è la Brexit e quando è entrata in vigore

Sia nel caso dei cittadini europei fermati alla frontiera e trattenuti perché senza visto sia nel caso dei pescherecci transalpini nella Manica ci troviamo di fronte alle storture causate dalla Brexit . Il termine viene utilizzato per indicare il processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea , che è stato avviato dopo il referendum del 23 giugno 2016 che ha portato i sudditi di Sua Maestà a votare il “distacco” dall’Unione Europea e quindi a chiudere le frontiere così come succedeva prima dell’adesione all’Ue. Un passo importante e significativo ma che ancora ha tanti lati oscuri sull’applicazione delle varie tematiche legate allo scambio di persone e merci anche se la Brexit è entrata in vigore il 30 dicembre 2020. Ma come si vede ancora c’è molto da fare affinché tutto possa essere riportato nella normalità di “buon vicinato”.

Impostazioni privacy