Figliuolo, “l’imperativo categorico di accelerare” le vaccinazioni e le parole di Sileri

In un’intervista rilasciata a “La Stampa” il Generale Figliuolo ha dichiarato che “l’imperativo categorico è accelerare“. Entro giugno il Generale vuole arrivare a toccare quota 500mila vaccinazioni al giorno. Il piano di Figliuolo è molto semplice e si basa sulla pura matematica, infatti in Italia ci sono 43mila medici di base e 20mila farmacie: “Se ogni medico inoculasse dieci vaccini al giorno, avremmo 430mila dosi alle quali si aggiungerebbero 100mila per le farmacie“.

Leggi anche -> “Siete incapaci. Non rompeteci più le scatole”: il sempre pacato Paragone contro Sileri

Inoltre Figliuolo ha fatto presente che nel giro di pochi mesi, ogni anno, i medici sono in grado di inoculare tra gli 8 e gli 11 milioni di vaccini antinfluenzali.

Ancora secondo le parole del Generale l’Italia riceverà entro fine maggio 17 milioni di vaccini, ma il suo scopo principale è quello di raggiungere le 25 milioni di dosi entro la fine di giugno.

Ad oggi, come riportato dal Report Vaccini Anti COVID-19 del Governo, il numero di dosi dei vaccini anti-covid somministrate è di 24.502.646 unità.

In totale, il numero di persone vaccinate (cioè che hanno completato il ciclo vaccinale) è di 7.561.566 unità (si tratta del 12,76% della popolazione).

Sileri: “Con 30 milioni di vaccinazioni via le mascherine all’aperto”, ma le sue parole dicono altro

Questo numero potrebbe essere quello più adatto per poter fare in modo da riprendere, in maniera graduale, una vita che si potrebbe dire “normale”. Infatti secondo il sottosegretario Pierpaolo Sileri, con 30 milioni di vaccinazioni si potrebbe abolire l’uso delle mascherine, ovviamente tutto questo dipenderà anche dall’andamento della campagna vaccinale.

A quanto sembra, infatti, questa sta subendo diversi rallentamenti: in diverse Regioni le dosi Pfizer sono finite, mentre anche lo scetticismo nei confronti dei vaccini aumenta.

Sileri si è dichiarato d’accordo con il togliere la mascherina all’aperto solamente quando si raggiungeranno le 30 milioni di vaccinazioni. Ma Sileri specifica che la mascherina si potrà toglierla all’aperto quando non c’è assembramento e rimetterla sempre in caso di assembramento.

Queste le esatte parole del sottosegretario alla Salute riportate da ‘Il Giornale’: “Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento sia sensato mettersela in tasca e rimettersela quando c’è assembramento e rischio”.

Parole un po’ ambigue, giacché non parla dell’abolizione in toto della mascherina, ma solo di toglierla all’aperto in caso di non assembramento (cosa che è già prevista dai vari decreti).

Impostazioni privacy