Sparatoria in una scuola russa: bilancio drammatico di almeno 11 morti – VIDEO

La città di Kazan in Russia è sconvolta da quanto avvenuto poco fa, quando due uomini armati hanno fatto il loro ingresso in una scuola e hanno preso in ostaggio otto bambini e due insegnanti. Secondo fonti locali due giovani si sono introdotti nella scuola e hanno cominciato ad aprire il fuoco nel corridoio. Non c’erano bambini nel corridoio dato che le lezioni erano già cominciate e quindi tutti gli alunni si trovavano nelle varie aule.

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Alcuni testimoni hanno riferito che molti bambini e il personale hanno preso a scappare dalle finestre quando i due giovani hanno cominciato a uccidere i loro compagni di scuola. Il bilancio è drammatico, inizialmente si credeva che ci fossero solo 7 morti, ovvero 6 alunni e un insegnante, ma il bilancio è salito a 11 morti.

Secondo le prime informazioni uno dei due giovani killer, che è stato tratto in arresto dalla polizia ha 17 anni e ha dichiarato di aver piazzato una bomba all’interno della sua casa.

In seguito – come riporta RT – sono emersi maggiori dettagli in merito all’accaduto.

Secondo quanto dichiarato dal presidente del Tatarstan Ruslan Minnikhanov: “Il terrorista è stato arrestato. Ha 19 anni, non gli sono ufficialmente trovate ulteriori armi e non sono stati identificati altri complici”.

Parrebbe, quindi, che l’autore dell’attacco (identificato sin da subito come un terrorista) sia stato un lupo solitario.

Drammatiche, ad ogni modo, le immagini provenienti da dentro la scuola numero 175, dov’è avvenuta la sparatoria.

Per precauzione tutte le scuole di Kazan sono state chiuse. Mentre i genitori dei bambini della scuola coinvolta hanno cominciato a raggiungere il luogo per sapere se i propri figli stessero ancora bene o meno.

Kazan e il complesso equilibrio religioso

Kazan è la capitale della Repubblica del Tatarstan.

Con una popolazione di un milione e 200mila abitanti, è la quinta citta per grandezza della Russia, oltre ad essere considerata la “terza capitale” della Russia (dopo Mosca e San Pietroburgo).

Si tratta di una città che vive un complesso (ma funzionante, come sottolinea anche Wikipedia in un apposita pagina dedicata alle relazioni interreligiose) equilibrio religioso, considerando che il 42% degli abitanti della città sono tatari (la cui religione è islamica sunnita) e il 50% sono di etnia russa (la cui religione è ortodossa).

Il drammatico precedente del 2004 a Beslan

Sembrava quasi che le sparatorie nelle scuole riguardassero solamente gli Stati Uniti, ma la realtà è un’altra: in Russia infatti non è la prima volta che avviene un fatto del genere.

Nel settembre 2004 a Beslan (città dell’Ossezia del Nord) alcuni separatisti ceceni avevano dato vita a una strage in una scuola elementare, il bilancio era stato drammatico: 334 morti, 186 dei quali bambini. Anche se la situazione era diversa da questa appena accaduta, le scuole sono sempre un punto cruciale delle stragi.

Non è ancora dato sapere le motivazioni alla base di questa assurda strage in una scuola, potrebbero esserci alla base anche ragioni di tipo religioso.

 

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