Se ne va un pezzo di storia: muore l’ultimo liberatore di Auschwitz vivente

Morto ieri a 98 anni David Dushman, ex soldato dell’Armata Rossa e l’ultimo dei sopravvissuti tra i soldati che liberarono il campo di concentramento di Auschwitz il 27 gennaio 1945.

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In prima linea contro i nazisti

Il comitato olimpico internazionale ha dato nella giornata di ieri il triste annuncio della dipartita di David Dushman.

Lui era presente quel 27 gennaio 1945, e con il suo T-34 ha tagliato i recinti elettrici che delimitavano il perimetro di Auschwitz, aiutando nella liberazione di tutti i prigionieri del ‘campo della morte’.

Come ha raccontato in un’intervista al ‘Sueddeutsche daily0 nel 2015: “noi non sapevamo quasi nulla di Auschwitz, ma abbiamo visto scheletri ovunque“.

Ancora, nel ricordo di quelle terribili immagini: “Loro barcollavano fuori dalle baracche, accasciandosi a terra tra i morti. Terribile. Gli abbiamo dato tutto il cibo e immediatamente siamo andati a dare la caccia ai fascisti”.

Liberatore di Auschwitz

Per quanto l’impatto visivo del campo fosse stato traumatico, purtroppo le vere atrocità commesse, ben oltre quelle che quei corpi malnutriti esprimevano, verranno alla luce solo dopo.

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Dopo la guerra

L’uomo, insieme ad altri 69, è stato uno dei pochi sopravvissuti alla guerra del suo battaglione. Nonostante abbia riportato vari infortuni, è diventato un tiratore di scherma, tra i migliori dell’unione sovietica.

Thomas Bach, tedesco e capo del comitato olimpico lo ricorda personalmente: “Quando ci siamo incontrati era il 1970, lui immediatamente mi ha offerto la sua amicizia e i suoi consigli, nonostante la sua personale esperienza durante la seconda guerra mondiale. Un gesto così profondamente umano che non lo dimenticherò mai”.

 

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