I batteri delle mucche possono decomporre la plastica? La rivoluzionaria scoperta

Una nuova scoperta scientifica potrebbe risolvere uno dei problemi più importanti degli ultimi anni: la produzione e l’accumulo incontrollato della plastica, con annesso inquinamento divenuto un problema di primaria importanza. Da ieri, infatti, è entrata in vigore in Italia l’ordinanza di messa al bando della produzione di plastiche monouso.

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Secondo alcuni ricercatori austriaci, infatti, le mucche sarebbero in grado di decomporre, tramite alcuni batteri presenti nel loro apparato digerente, il poliestere, un composto corrispondente alla plastica. I primi risultati delle loro ricerche sono stati pubblicati su Frontiers in Bioengineering and Biotechnology, nota rivista scientifica del settore.

E’ la svolta?

L’intuizione degli scienziati austriaci è partita da una semplice considerazione: le mucche riescono a digerire i poliesteri vegetali naturali, ovvero quelli contenuti nelle piante, attraverso una serie di enzimi che si trovano in uno dei quattro stomaci dei bovini.

Il team è passato poi alla sperimentazione in laboratorio. Una volta compresi quali fossero i batteri atti alla scomposizione dei polimeri, hanno inserito in un sacchetto di liquido ruminale del PET, il poliestere più comune nella realizzazione della plastica, come le bottigliette d’acqua.

I test condotti hanno provato come gli enzimi contenuti nel rumine fossero capaci di ridurre in sostanze più semplici il PET. Gli studiosi, però, restano cauti; questo è solo un primo passo, sostenibile e naturale, della ricerca. Ancora c’è tanto da lavorare, ma l’efficacia fa ben sperare in futuro.

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