Suicidio Tenco, “il biglietto non lo ha scritto lui”: l’incredibile rivelazione (44 anni dopo)

La vicenda di Luigi Tenco fece parlare di sé a lungo, dopo essersi suicidato durante il Festival di Sanremo del 1967, nella sua camera dell’Hotel Savoy. Eppure, non sembra che la vicenda si sia ancora chiusa, anzi dopo anni emergono nuovi dettagli sulla sua morte. E a rivelarli è proprio Orietta Berti.

Luigi Tenco: e se la realtà fosse diversa?

Nel biglietto ritrovato nella camera di Lugi Tenco si poteva leggere a chiare lettere che il suicidio doveva essere considerato un “atto di protesta contro un pubblico che manda “Io, tu e le rose” in finale”. Tanto che a seguito di ciò, Orietta Berti, interprete del brano citato nel fantomatico biglietto, fu a lungo malvista.

Ben 44 anni dopo, la storica cantante decide di mettere in chiaro qualcosa che si teneva dentro da molto tempo: “È un episodio che ha segnato me personalmente e la mia carriera. C’ è stato un periodo in cui nell’ ambiente mi schivavano tutti, i giornalisti non volevano intervistarmi e pensare che erano stati loro a non ripescare la canzone di Tenco”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corrier.

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E poi la rivelazione che può cambiare per sempre il modo in cui è stato interpretato l’estremo gesto di Luigi Tenco, sempre che si tratti di un estremo gesto: “Ma sono convinta che il biglietto non lo avesse scritto lui, c’ erano due errori di ortografia che mai avrebbe fatto”, ha dichiarato Orietta Berti.

Per quella storia sono stata messa nell’angolo. Sono sempre stata tartassata, i giornali non scrivevano una riga su di me: eppure vendevo un sacco di dischi, eppure le mie canzoni sono state fatte in tutte le lingue, da gruppi famosi in tutta Europa”.

Intanto Orietta Berti è tornata in auge

Intanto, la popolare cantante si gode il successo di tutta la carriera, ma anche dell’ultima hit dell’estate che la vede protagonista insieme a Fedez e Achille Lauro: “Non avrei mai pensato un giorno di essere la più vista su YouTube – dice Orietta Berti -, ma nemmeno Fedez e Achille si aspettavano che questa canzone avesse un impatto così grande su generazioni così diverse“.

La canzone, infatti, è stata capace di unire nonne e nipoti: “A Fedez l’ ho detto: avessero preso una ventenne a cantare con loro era una cosa normale, invece con me fa tutto un altro effetto, ha un altro sapore”, ha dichiarato ancora la nostra Orietta.

Anche il trio, rispetto al duetto, è stata una scelta più originale. Una volta si vendevano i dischi fisici, adesso si vendono in un’altra forma, però oh… va bene così”.

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