“Sono indignato”: seppure a scoppio ritardato, arriva la dura risposta di Al Bano

A distanza di qualche giorno dalla polemica aperta da Monsignor Mansi, Albano risponde duramente alle parole del sacerdote.

Da sempre i sacerdoti e le più alte cariche dello Stato Pontificio proteggono i luoghi sacri da profanazioni e episodi che non sono conformi ad uno spazio adibito a preghiera e meditazione. Per tale motivo non è possibile fare degli spettacoli o dei concerti all’interno di una chiesa o di qualsiasi altro edificio religioso, a meno che non si tratti di un qualcosa di attinente alla religione stessa. In linea teorica, dunque, non c’è nulla di male se un artista di caratura internazionale esegue un brano religioso all’interno di un edificio sacro.

Tuttavia, evidentemente, non tutti la pensano così. Due settimane fa il Vescovo di Andria, Monsignor Luigi Mansi, ha duramente criticato l’esibizione di Al Bano al matrimonio di una coppia di amici. Il cantante non si è chiaramente esibito in uno dei suoi classici brani, ma ha cantato la più consona ‘Ave Maria’. Ciò nonostante il monsignore ha ritenuto l’esibizione un tentativo di dare spettacolo e farsi pubblicità:

“A nessuno è concesso di usare la liturgia come palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura. Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro. I sacerdoti hanno il compito di verificare il rispetto di tali norme, visto che gli organizzatori potrebbero anche non conoscerle, perché non si ripetano più episodi di questo genere”.

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Al Bano risponde al Monsignore: “Sono indignato”

Lo stesso Monsignore in conclusione aveva invitato gli sposi ad evitare di coinvolgere artisti durante le funzioni religiose:

“Sposi, parenti e organizzatori, un comportamento consono alla cerimonia che resta un sacramento e non uno spettacolo. I sacerdoti sono esortati ad adoperarsi per far comprendere la specificità del momento liturgico. Se proprio si vuole gli artisti possono essere fatti esibire durante la festa nella sala ricevimenti”.

La polemica sorprende non solo perché si è trattato dell’interpretazione di un brano ecclesiastico, ma anche perché Al Bano è da sempre noto per essere un artista con una grande fede in Dio. Nessuno, dunque, più di un credente convinto e praticante potrebbe celebrare con passione e devozione un brano sacro.

A distanza di due settimane dall’accaduto, Al Bano si è deciso a rispondere alle parole di Monsignor Mansi ed ha dichiarato:

“Sono indignato. Indignato e profondamente amareggiato per la ramanzina che mi ha appena fatto Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria. L’accusa di aver ‘usato l’altare per esibirmi mi ha davvero addolorato”.

D’altronde dopo decenni di carriera Al Bano non ha di certo bisogno di un altare di una chiesa per esibirsi e farsi pubblicità.

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