Hotel accusato di “grassofobia” per aver rifiutato di ospitare un evento per taglie XL

Un hotel è stato accusato di “grassofobia” (o fatphobia, in inglese) per aver rifiutato di ospitare un evento in favore delle persone che indossano taglie abbondanti. È successo a Colchester, poco distante da Londra, e a riportarlo è un’attivista per i diritti delle persone grasse.

L’hotel accusato di grassofobia

Miranda Kane, un’attivista che si occupa di difendere i diritti delle persone che indossano taglie abbondanti e promulgatrice della body positivity, aveva mandato una mail al Marks Tey Hotel per chiedere se fosse disponibile a ospitare un evento da lei organizzato. Ma l’hotel ha rifiutato la richiesta della donna con una spiegazione molto discriminante.

La risposta dell’hotel è stata che l’organizzazione non aveva intenzione di attrarre una clientela di quel tipo. Fatto che ha fatto di molto indignare l’attivista che ha subito urlato alla grassofobia e si è occupata di denunciare pubblicamente l’avvenimento.

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L’hotel ha cercato di salvarsi l’immagine spiegando che quello che intendeva dire nella mail era che non aveva intenzione di dare luogo a feste scatenate. Ma Miranda Kane, ex sex worker e adesso comica e attivista, non ha voluto sentire ragioni. Infatti, è convinta che quella non può essere la vera ragione del declino dell’invito, perché lei e il suo gruppo non fanno altro che giocare a giochi da tavolo, senza ubriacarsi e senza fare baldoria.

Le parole di Miranda Kane

“Abbiamo organizzato questo tipo di fine settimana dappertutto negli ultimi quattro anni e abbiamo lavorato con hotel brillanti che ci hanno sempre chiesto di tornare, perché facevamo girare un sacco di soldi”, ha spiegato Miranda Kane a The Mirror. “Loro semplicemente non ci vogliono, ci vogliono tagliare fuori perché indossiamo taglie extralarge. Il mondo è semplicemente ingiusto con noi”.

Poi ha concluso: “In realtà, noi siamo un gruppo di persone, maggiormente donne, che tutto quello che vogliono è rivedere altre amiche che non hanno visto per gli ultimi due anni e passare un po’ di tempo insieme“.

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