“Se dovessi essere investito…”: dopo la morte di De Donno, i timori di Montanari (da sempre critico sui vaccini)

Dopo la morte del dottor Giuseppe De Donno, che ha portato all’insorgere di dubbi sul  suo suicidio, anche un altro dottore “controcorrente” ha timori e dubbi su quello che potrebbe succedere.

Le parole sono quelle del dottor Stefano Montanari, esperto di nanopatologie, che ha scritto un messaggio indirizzato a Red Ronnie, riportato dallo stesso sul suo Twitter.

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Il tweet di Red Ronnie cita esattamente le parole di Montanari: “Se diranno che mi sono suicidato, sappi che non è vero”. Montanari ha indirizzato anche un messaggio anche a Enrico Montesano e all’avvocato Moriggia.

Per quanto riguarda Red Ronnie non ha mai nascosto le sue perplessità per quanto riguarda la morte di De Donno, senza giri di parole aveva dichiarato: “Lo hanno lasciato solo, lo hanno ucciso”. Lo stesso Ronnie aveva poi sottolineato come De Donno fosse “una persona semplice, che aveva capito che non serviva intubare i malati e bruciargli i polmoni, ma bastava il plasma”.

“Se vengo investito, ho fatto di tutto per evitarlo” le parole di Montanari a Enrico Montesano

La morte di De Donno ovviamente ha suscitato paura, timori, perplessità su quanto sta succedendo in questo periodo e lo stesso Montanari non lo ha nascosto. Le posizioni di Stefano Montanari sono note, non ha mai nascosto quanto pensa dei vaccini. In un’intervista ha dichiarato che Astrazeneca non è un vaccino e che il Coronavirus in realtà non è mai stato isolato, ma soprattutto è stato creato in laboratorio, opinione questa molto diffusa.

E ora anche lui comincia a temere per la sua vita, tanto da mandare un messaggio a Red Ronnie e ad Enrico Montesano spiegando che qualora si suicidasse non sarebbe per causa sua. Inoltre stando anche alle parole di Red Ronnie, anche Enrico Montesano avrebbe riportato quanto detto da Montanari ovvero: “Se vengo investito da una macchina, sappiate che ho fatto di tutto per schivarla”.

Chi è Stefano Montanari?

Nato a Bologna nel ’49 e laureato in Farmacia nel ’72, Stefano Montanari è specializzato in microchimica e nanopatologie.

Come riportato nella biografia presente sul proprio sito personale (che ospita anche il suo blog):

“Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie.
Docente in diversi master nazionali ed internazionali, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini”.

Al netto di ciò, Montanari è noto per le sue posizioni critiche in merito ai vaccini, ben prima dell’avvento del Covid.

Divenuto opinion leader dei no vax (a suo tempo noti come free vax), a giugno fu interpellato da AdnKronos dopo la morte di Camilla Canepa, 18enne di Sestri Levante morta per emorragia cerebrale 9 giorni dopo aver ricevuto la dose del vaccino AstraZeneca.

E dichiarò, sprezzante: “Premetto che del caso di Genova non so nulla, ma posso dire che è la prassi ormai che quando una persona viene vaccinata e poi muore è sempre colpa di qualcos’altro. Tutto quello che si sta facendo in merito ai vaccini, ritengo sia sbagliato dal punto di vista farmacologico. Si continua a parlare di vaccino, ma vaccino non è, è un intruglio”.

Aggiungendo quindi, sulla sua volontà di analizzare il vaccino: “Perché non posso avere un campione di vaccino, sigillato, per poterlo analizzare? Lo aspetto da tempo, perché è vietato analizzare i vaccini?

Infine, bisogna ricordare come è stato lungamente legato a Beppe Grillo (che lo portava in giro nei suoi tour) prima che uno “scazzo” legato ad un microscopio da circa 300mila euro li separasse. Ma questa è un’altra storia (e potete abbondantemente leggerne nel web).

(Pezzo redatto da Tobias Fior il 30 luglio 2021, editato da R.D.V. il 31 luglio)

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