Quale regione è la più ricca d’Italia? A paragone i Pil pro capite col resto del mondo

Da qualche giorno circola sul forum di Reddit una curiosa mappa del Pil pro capite dell’Italia, confrontato con diversi Stati, europei e non. Nello specifico, ad ogni regione italiana corrisponde una nazione, così da poter paragonare il benessere di una singola regione col resto del mondo. Un confronto, questo, che ci aiuta a capire dove e come sia spalmata maggiormente, all’interno del nostro Paese, la ricchezza effettiva.

I risultati, come prevedibile, non stupiscono più di tanto, eppure restano lo stesso utili; più è scuro, tendente al marrone, il colore, più è alto il Pil. Il Trentino Alto Adige, con un Pil pro capite che oscilla tra i 50.000 e i 54.999 euro l’anno, è la regione più in salute d’Italia. Il suo prodotto interno lordo è paragonabile a quello austriaco: è l’unica a raggiungerlo, aggiudicandosi anche, come da legenda, il colore più scuro dello stivale. Subito dopo seguono, a pari merito, la Valle d’Aosta e la Lombardia, con 45/49.999 euro di Pil annui. La loro ricchezza è paragonabile a quella del Canada.

Spicca poi, rossa e solitaria, l’Emilia Romagna, accostata alla Nuova Zelanda: coi 40.000 e i 44,999 euro, può garantirsi un’ottima stabilità economica.

Un buon numero di regioni, invece, conquista l’arancione, anche se con delle differenze. Se per Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Toscana vale il Pil del Giappone, per Veneto e Lazio è stato preso in esame quello francese, in entrambi i casi il prodotto interno oscilla tra 35.000 e 39.999 euro, ma sicuramente la situazione delle prime tre regioni è più florida rispetto alle altre due compagne di colore.

In giallo troviamo Umbria, Marche ed Abruzzo, tutte e tre però con una diversa nazione di riferimento: in ordine Spagna, Corea del Sud e Malta. Le Marche, tuttavia, con quasi 34.000 euro di Pil staccano di tremila euro le altre due regioni, la cui differenza, poi, è di un centinaio d’euro circa.

Una situazione drammatica per il Mezzogiorno

Non è un caso che il Pil più basso appartenga alle regioni del Sud Italia e non è altrettanto un caso che gli Stati a confronto siano anch’essi poveri o economicamente in difficoltà. La Sardegna e la Basilicata in giallo paglierino possono vantare un pil tra i 25.000 e i 29.999 euro, simili al Barhain ed alla Slovenia. Ma è il bianco a scolorire il Meridione: Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia registrano un Pil tra i 20/24.999 euro. E se le prime tre sono più vicine a delle realtà estere altalenanti per la distribuzione della ricchezza interna (Portogallo, Estonia ed Arabia Saudita), la Calabria e la Sicilia si comportano, dopo tremila anni, ancora da colonie greche. La stessa economia e degrado le contraddistingue, con l’unica differenza, e forse, aggravante che la Grecia paga ancora lo scotto della crisi economica del 2009, la Calabria e la Sicilia, invece, sono da sempre e per sempre povere e martoriate.

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