“Potrei incontrare l’assassino della mia ex moglie”: l’incredibile timore di OJ Simpson

Il 13 giugno 1994 alle 00.10 Nicole Brown Simpson, ex moglie dell’attore e giocatore di football OJ Simpson, e Ronald Lyle Goldman, vengono assassinati davanti all’abitazione della Brown. I cadaveri furono ritrovati in un lago di sangue, il corpo della donna con 12 coltellate e la testa quasi mozzata, mentre il corpo di Ron Goldman aveva segni di ben 20 coltellate. Nessun testimone era presente al momento del duplice delitto. Nel giro di breve tempo OJ Simpson, ex marito di Nicole, venne incriminato per il duplice omicidio.

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Il processo penale nei confronti di OJ Simpson vide la sua assoluzione, ma quello civile ribaltò la sentenza e lo giudicò responsabile dei due omicidi.

Ora a distanza di moltissimi anni dall’omicidio della ex-moglie e del giovane Goldman, OJ Simpson è tornato a parlare.

Infatti l’ex giocatore di football ha ammesso di avere qualche problema con la città di Los Angeles, infatti qui potrebbe, a suo dire, incontrare il vero assassino della ex-moglie.

OJ ha sempre insistito sul fatto di essere innocente, mentre ha in mente anche chi potrebbe essere il potenziale assassino, ma vuole che i suoi avvocati indaghino a fondo.

Il padre di Goldman: “Peccato che OJ Simpson non sia morto per Covid”

Ma OJ non si dilunga troppo sulla questione, infatti non ha fatto nessun nome esplicito in merito, ma soprattutto ha messo in chiaro che “non posso parlarne pubblicamente“.
Recentemente OJ Simpson aveva fatto parlare di sé per la sua dura battaglia contro il Covid-19. A questo punto il padre di Ronald Goldman è intervenuto dicendo: “Peccato che tra tutte quelle persone che sono morte per Covid non ci sia stato anche lui“.

Uno sfogo dettato ovviamente dalla tragica fine del figlio, che sarebbe stato ucciso appunto da Simpson con 20 coltellate: “Penso alla sua morte [di Simpson] tutto il tempo. Non riesco a pensare a nessuno più adatto a stare sottoterra“.

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