Lascia morire il figlio tetraplegico sotto il sole, arrestata donna: aveva nascosto il corpo per 3 giorni

I carabinieri di Grammichele, comune in provincia di Catania, hanno scoperto un ragazzo tetraplegico di 14 anni morto, steso sul letto con i climatizzatori accesi.

La madre è accusa di omicidio colposo: secondo i sospetti avrebbe dimenticato il figlio per 8 ore sotto il sole cocente per poi nascondere il suo corpo esanime.

Ma andiamo con ordine.

Il ritrovamento del ragazzo, dopo 3 giorni

E’ un tragico fatto di cronaca quello che viene da Grammichele, nel catanese, le cui esatte dinamiche sono ancora tutte da chiarire.

I poliziotti hanno trovato in casa un ragazzo tetraplegico morto nella propria abitazione. Il sospetto principale è che la madre abbia dimenticato il figlio al sole, per ben 8 ore, causandone la morte; poi avrebbe cercato di ‘nascondere’ quanto fatto, stendendo il figlio in camera sua con i condizionatori accesi.

All’arrivo dei carabinieri, allertati dalla stessa donna, che però poi ha provato a non fare entrare i militari in casa, il ragazzo era morto da 3 giorni.

Le accuse a carico della madre

Da una prima visita ispezione sul cadavere, effettuata dal medico legale, si possono notare sul corpo evidenti chiazze di bruciature compatibili con escoriazioni solari, segni che avvalorerebbero la tesi della ‘dimenticanza al sole’.

La Procura di Caltagirone ha disposto il fermo per la madre, ipotizzando il reato di omicidio. La donna, 45 anni e vedova, è adesso detenuta presso il carcere di Catania.

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Secondo la ricostruzione dei periti, la signora avrebbe abbandonato il figlio di 14, affetto da tetraparesi spastica e ritardo mentale grave. Ad aggravare la posizione della donna un grave quadro indiziario: la chiamata al 112, le dichiarazioni rese poi nel corso del sopralluogo e gli svariati tentativi della stessa di fuggire all’arrivo dei militari, infine il precedente per abbandono di minori, sempre a danno del figlio.

Quindi l’esplicitazione dell’accusa, secondo cui il ragazzo sarebbe stato costretto “all’esposizione prolungata ai raggi solari per un notevole lasso di tempo”, tanto da cagionarne il decesso.

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