“Ho fatto un casino”: la terribile video – confessione della mamma killer

Confessione shock di una madre su tik tok: a soli 23 anni, Nicola Priest ha picchiato la figlioletta di tre anni fino alla morte, perché aveva interrotto il coito con il suo compagno.

“Ho incasinato tutto” dice con una voce spaesata che non cancella minimamente la brutalità del gesto e la futilità del motivo.

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L’agghiacciante confessione

Video assurdo quello pubblicato da Nicole Priest, un video in cui la donna, 23 anni e da venerdì detenuta per omicidio colposo, ammette di aver “incasinato tutto” nell’aver ucciso la figlioletta di tre anni. Ma ancora più assurdi, se è possibile, sono i video ‘tributo’ alla figlia scomparsa, come se una carrellata delle foto più dolci della bambina, con qualche emoj triste potesse rendere meno sconcertante quanto successo.

picchiata a morte

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La vicenda è dello scorso anno, ma non per questo meno sconvolgente. La donna parrebbe aver picchiato selvaggiamente la bambina, fino a renderla un ammasso di carne agonizzante a terra destinato alla morte, solo perché la piccola aveva interrotto lei e il compagno mentre facevano sesso.

La condanna (insufficiente)

I periti medici hanno individuato, grazie alle lesioni sul corpicino, che la bimba è stata vittima di calci e pugni, già nelle settimane precedenti la morte. Secondo la corte, che ha condannato la madre e il compagno per omicidio colposo, Kaylee è stata vittima di un “aggressione prolungata e feroce”, un attacca che le ha provocato lesioni cerebrali, un polmone perforato e una rottura interna dell’intestino.

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Dopo la condanna, 15 anni per lei e 14 anni per lui, i video tributi sono diventati virali, tra un video tutorial per il trucco e balletti tipici della piattaforma.

La giura l’ha definita una madre inadempiente, con l’ossessione dei selfie in tribunali, e non lascino ingannare tutti i ‘tributi all’angelo mio”.

l’unico video che deve rimanere impresso è quello che incomincia con “Mi dispiace mamma e papà, so di aver fatto un casino, avrei dovuto fare di meglio“.

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