Dalla Nazionale alla disoccupazione: la storia di Matteo Ricci (ancora senza squadra a 27 anni)

La triste parabola di Matteo Ricci, calciatore che pochi mesi fa è stato convocato in Nazionale e che a soli 27 anni si ritrova disoccupato.

A marzo, pochi mesi prima della partenza dell’Italia per il vittorioso Euro 2020, Roberto Mancini ha deciso di premiare il buon campionato di Matteo Ricci (esordiente in Serie A) con una convocazione in Nazionale. Il centrocampista ha fatto un campionato degno di nota con il sorprendente Spezia e la sua sembrava una di quelle favole di provincia che ogni tanto regala il calcio.

Cresciuto nel settore giovanile della Roma insieme al gemello Federico, Matteo ha fatto parte delle Nazionali giovanili, ma veniva considerato il meno talentuoso dei due. Federico ha esordito giovanissimo nella massima serie, collezionando 4 presenze a soli 19 anni nella Roma di Rudi Garcia. Lui invece in prima squadra non ha mai esordito ed è dovuto passare dalla prima divisione e dalla Lega Pro, prima di approdare in Serie B e infine in Serie A.

Nella scorsa stagione la parabola dei due gemelli si è invertita, con Matteo che ben figurava in Serie A e Federico che non trovava spazio al Sassuolo e poi stentava in B con il Monza. Così quando è giunta la convocazione in Nazionale per Matteo Ricci è stato un sogno che si avverava, un premio ottenuto con tanta fatica e dedizione.

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La storia di Matteo Ricci, dalla Nazionale alla disoccupazione: “Non me lo merito”

La favola di Matteo è durata ben poco, visto che lo Spezia non gli ha rinnovato il contratto e si è trovato svincolato. Dopo la scorsa stagione, tuttavia, il centrocampista pensava che non avrebbe fatto fatica a trovare un ingaggio ma ad oggi, con il campionato già iniziato, si trova ancora senza una squadra con cui allenarsi. Da mesi è costretto ad allenarsi con il preparatore atletico al Quartiere Talenti di Roma e attende una chiamata.

Intervistato dal ‘Corriere dello Sport‘, Matteo Ricci non nega la sua amarezza: “È un periodo molto difficile, non lo nego. E se poi ripenso a quello che è successo a marzo, alla Nazionale…Sensazioni? Delusione e impazienza: voglio giocare, voglio tornare in campo prima possibile”.

Il talento romano non riesce a capacitarsi del perché nessuno lo abbia chiamato nonostante sia a parametro zero: “Non so perché sia successo tutto questo. Io mi sono sudato la Serie A, ho fatto tanti sacrifici per raggiungerla e sono contento del mio primo anno su quel palcoscenico. Non voglio fare una specie di promozione di me stesso, però le mie qualità si vedono e sono consapevole di poter essere utile a tante squadre”.

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