Ufficiale di sorveglianza picchia un ragazzo autistico a scuola, la pena fa discutere

Le immagini delle telecamere di sorveglianza di una scuola a Liverpool lasciano sgomenti e indignati perché dipingono un ufficiale incaricato della sorveglianza mentre picchia selvaggiamente un bambino di soli 10 anni, affetto d’autismo. Ma ad indignare ancora di più il provvedimento contro la guardia: una sanzione pecuniaria di poche migliaia di sterline.

Un aggressione shock

Doveva proteggere i bambini di quella scuola, invece un ufficiale di polizia del Merseyside Christopher Cruise, 57 anni ne ha brutalizzato uno. Il ragazzino, di cui non si può far il nome, aveva solo 10 anni nel 2020, anno dell’aggressione, ed è affetto da una grave forma di autismo.

Le immagini che testimoniano l’aggressione sono tristi e brutali, con il bambino che prova a scappare via strisciando e il poliziotto che lo riacciuffa per il cappuccio della felpa e lo trascina a terra, prima d’infierire con calci.

ATTENZIONE! QUESTE IMMAGINI POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ

aggressione a scuola

aggressione a scuola 2

Una giustizia ingiusta

Cruise, un ex ufficiale di collegamento scolastico, è stato condannato per aggressione contro il ragazzo alla Crewe Magistrates’ Court, ma la sentenza non è stata adeguata a quanto accaduto.

Cruise si è ritirato prima che il processo disciplinare della forza si concludesse, questo gli ha evitato il licenziamento, così come pena ha dovuto pagare solo una multa di circa 2.020£, circa 2.400 €.

Poco, troppo poca. Agli atti del processo è stato dichiarato anche che l’ufficiale si era premurato che nessuno sentisse il pianto del bimbo e che ne avrebbe minacciato un altro circa la stessa sorte, dicendo: “Sei il prossimo”.

Insoddisfatti, a dir poco, i parenti del ragazzino, che hanno detto al giornale locale ECHO: “Penso che sarebbe dovuto essere messo in prigione. La sua sentenza è stata così clemente. È un prepotente, questo è tutto ciò che è, solo un prepotente”.

Fa da contraltare il sovrintendente investigativo Cheryl Rhodes, che giustifica l’accaduto con la solita teoria della mela marcia: “Le azioni di questo agente non riflettono il comportamento e gli standard dei nostri agenti scolastici che svolgono un lavoro fantastico giorno dopo giorno”.

Affinché simili casi non si ripetano però, ha deciso che tutti gli agenti dovranno frequentare un corso specifico di psicologia.

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