Dopo l’assalto ai danni della sede Cgil di Roma, sono stati arrestati nella notte fra sabato e domenica, in una maxi retata, alcuni dei vertici più importanti del partito Forza Nuova, sceso in piazza per protestare contro il green pass, dal 15 ottobre obbligatorio anche per andare al lavoro. In manette il fondatore del movimento di estrema destra, Roberto Fiore, il leader romano dell’organizzazione neofascista Giuliano Castellino ed altre dieci persone.
Il provvedimento è arrivato a seguito dei gravi danni riscontrati dalla questura e dal pm fra Piazza del Popolo ed altre zone della Capitale, nonché la sede storica della Cgil nazionale in Corso D’Italia, dove sono rimasti feriti anche poliziotti e carabinieri, aggrediti nel tentativo di fermare il raid improvvisato da un gruppo di manifestanti No Vax che avevano occupato e distrutto gli uffici del sindacato.
I contestatori sono arrivati alle cinque e mezza, staccandosi dal corteo principale autorizzato dalla questura di Roma, dopo aver protestato per le vie del centro, inveendo contro i poliziotti a Piazza del Popolo e attraversando Villa Borghese. Hanno anche attaccato le camionette delle forze dell’ordine che hanno cercato di respingere l’assalto con la forza, utilizzando pure gli idranti. Tra loro sono stati fotografati e filmati proprio Fiore e Castellino, quest’ultimo peraltro sotto regime di sorveglianza speciale.
La loro rabbia, alla vista del “rosso”, è diventata cieca ed incontrollata, al punto da essere scaricata su tutto quello che incontravano; sfondato il portone d’ingresso della sede del più antico sindacato d’Italia, hanno divelto la finestra della portineria e sfasciato tutto quello che fosse alla loro portata. Alcuni si sono spinti fino al quarto piano dove si trova l’ufficio del segretario nazionale Maurizio Landini. Tra i danni riportati, la polizia sta indagando anche sulla distruzione di alcune opere d’arte presenti all’interno della struttura.
Le indagini sono tuttora in corso, per stabilire le responsabilità anche di altre persone. La Digos è al lavoro sui filmati delle telecamere di videosorveglianza del Primo Municipio per ricostruire ogni singolo episodio ed individuare le responsabilità di chi ha commesso reati di vario genere.
Le reazioni del mondo politico
Messaggi di solidarietà sono arrivati subito da tutto il mondo politico e non solo per quello che sembra sempre più un attacco fascista. Il Presidente Sergio Mattarella ha subito chiamato il segretario della Cgil Landini per esprimere tutto il suo sostegno; Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha fatto sapere di aver cambiato i suoi piani: “Cambio i miei programmi e torno a Roma per andare alla sede della Cgil a portare la solidarietà mia e di tutto il Pd. No alla violenza fascista.”
In un post su Instagram Roberto Saviano ha ammonito pesantemente: “L’assalto alla CGIL ricorda storie di 100 anni fa. È tempo di comprendere che lo squadrismo è un pericolo reale, perché poche centinaia di violenti, le cui gesta di ieri hanno avuto enorme copertura mediatica, possono nel giro di poco tempo diventare molti di più e quel punto sarebbe tardi. È ora che chi in questi anni ha silenziosamente covato l’eversione fascista come orizzonte politico renda conto delle proprie azioni. Solidarietà alla CGIL”.
Anche l’ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato i fatti di Roma: “Le derive violente della manifestazione di Roma contro il green pass sono davvero molto preoccupanti. Scontri con la polizia, strade bloccate e addirittura l’assalto alla sede della Cgil. Quella di oggi a Roma è la pagina di uno squadrismo pericoloso e violento. Manifestare il proprio dissenso è legittimo, avere dubbi e paure comprensibile, usare la violenza è inaccettabile.”
Nessuna dichiarazione sui social, invece, da parte di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, di solito attenti a commentare ogni notizia.