Bansky di nuovo all’asta per cifre da recordo. A quanto ammonta il suo patrimonio?

Dopo tre lunghi anni, l’attenzione dei media si concentra nuovamente sulla misteriosa figura dell’artista Bansky.

Tutti ricorderemo sicuramente l’immagine del suo Girl with Ballon (la ragazza col palloncino) che, giusto un attimo dopo la vendita, si taglia in brandelli di fronte allo sgomento del pubblico prsente alla casa d’aste Sotheby’s di Londra. All’interno della cornice era infatti inserito un distruggi documenti elettrico che ha tagliato in strisce metà del dipinto.

Lo stesso dipinto ha assunto, incredibilmente, ancor più valore, perché definito “performance art“. L’opera, adesso sotto il nome di “Love is in the Bin“, è stata venduta la settimana scorsa nella stessa casa d’aste, Sotheby’s, per 16 milioni di sterline (oltre 18 milioni e mezzo di euro). E pensare che il prezzo iniziale, quando l’opera era ancora integra, era di “appena” un milione.

Questa è solo una delle tante bricconate portate a termine dall’artista: anni prima aveva “esposto” di nascosto i suoi lavori al Louvre e al Tate, ed installato una bambola gonfiabile rappresentate un prigioniero del carcere di Guantanamo Bay a Disneyland.

La carriera di Bansky – riassumendo brevemente, per quanto si possa riassumere brevemente la sua carriera – iniziò nei primi anni ’90 nella scena artistica underground di Bristol, insieme ad artisti come Nick Walker e Inke. A renderlo famoso furono i suoi caratteristici graffiti, che inondarono non solo Bristol, ma anche altre città britanniche come Londra e Brighton.

Nel 2002 organizzò la sua prima mostra fissa a Los Angeles e da quel momento la sua popolarità è esplosa, così come il valore della sua arte. Le opere così pungenti e satiriche hanno fruttato all’artista milioni di sterline.

A quanto ammonta il patrimonio di Bansky?

Secondo Celebrity Net Worth, sito monotematico dedicato a fare i conti in tasca alle celebrità, i guadagni totali derivanti dalle sue opere ammontano a 50 milioni di dollari, contando solamente i profitti ricavati dalle vendite delle opere (sebbene i proventi in realtà siano stati tutti devoluti in beneficienza).

Si dice che il vero reddito di Bansky, tuttavia, provenga interamente dalle vendite dei libri e film sul suo lavoro. Nel 2005 ha infatti pubblicato un best-seller, ‘Wall and Piece, e diretto un documentario intitolato ‘Exit Through The Gift Shop‘.

Il film ha come protagonista un giovane artista che va alla ricerca di Bansky; è stato addirittura nominato agli Oscar ed ha incassato la bellezza di 3 milioni di sterline al botteghino.

Nonostante il grande successo, l’artista ha sempre preferito mostrarsi come un “guerrilla-artist“, un eroe della cultura pop.

“L’arte dei graffiti ha sempre avuto vita difficile, ci mancavano solo manager e investitori desiderosi di portarsene un pezzo a casa per appenderli sopra il camino”.

“Per il bene di tenere l’arte di strada al posto alla quale appartiene, incoraggerei le persone a non comprare niente, a meno che quel qualcosa non sia stato creato proprio per essere venduto”: sono solo alcune delle nette prese di posizione del noto (ma misterioso) artista britannico.

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