Gerard Piqué “tradisce” Barcellona: “Invidio Madrid”. Ecco perché

Il forte difensore del Barcellona parla di Madrid e ammette di provare una sana invidia per la città: come la prenderanno i tifosi catalani?

Per oltre un decennio Gerard Piqué è stato simbolo dell’orgoglio catalano e quando la sua gente ha manifestato la voglia di indipendenza dal governo centrale spagnolo, lui si è espresso in favore della scissione della regione. Insomma per tutti i catalani, non solo i tifosi del Barcellona, il calciatore rappresenta in campo e a livello pubblico i valori di quel popolo.

Nessuno, dunque, si attenderebbe di sentirlo parlare bene e in modo estremamente positivo di Madrid né come città né come capitale della Spagna. Eppure è ciò che è esattamente capitato qualche ora fa quando il capitano del Barcellona ha presentato alla stampa il torneo di tennis per nazionali organizzato dalla Kosmos. Potrebbe sembrare che il calciatore abbia perso il senno, ma in realtà si tratta di dichiarazioni di circostanza, visto che l’imprenditore Piqué è anche presidente della Kosmos e dunque organizzatore del torneo che si terrà nella capitale spagnola.

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Gerard Piqué le parole su Madrid sorprendono: come l’hanno presa i tifosi del Barça?

Parole di circostanza o meno, sentire parlare il leader del Barça in questo modo fa strano un po’ per tutti: “L’accordo con Madrid era di due anni e nel 2020 non si è potuto organizzare a causa della pandemia. Vorremmo restare per più anni, ma questo è il mondiale di tennis e deve andare in altre città e in altri paesi. Al momento dobbiamo goderci questa edizione. Amo la mia città, Barcellona, più di ogni altra cosa ma provo una sana invidia per Madrid, per tutto ciò che sta facendo. È un esempio per l’Europa e per il mondo intero. Vorrei che il Barcellona fosse a quel livello”.

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Le parole al miele non riguardano solo Madrid ma anche la sua gente: “Mi sono sempre sentito a casa qui e non lo faccio per soldi. Non mi hanno mai detto niente di male per strada, nonostante il brutto periodo con la nazionale”. Dunque la rivalità di questi anni non è realmente esistita? Non proprio il capitano blaugrana ammette che quando gioca a calcio ci sono fischi e insulti, qualcosa che fa parte del gioco e che ritiene normale: “Con la rivalità che esiste, mi piace che ti accolgano con ostilità o con i fischi. Fa parte del nostro lavoro”. Viene solo da chiedersi come la prenderanno i tifosi blaugrana nel sentire queste parole da parte del loro capitano.

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