“Ogni sofferenza ha la sua ricompensa”: l’incredibile storia del figlio ritrovato dopo 24 anni

I casi di bambini scomparsi attaccano la Cina come una piaga da decine di anni. Migliaia di bambini “scompaiono” ogni anno per essere rivenduti a famiglie adottanti – cinesi o straniere – per poche centinaia di euro.

Soltanto quest’anno, il governo cinese ha ritrovato 2.609 bambini scomparsi o rapiti. Alcuni impiegano anni a tornare alle proprie famiglie, come uno degli scomparsi, ritrovato dopo la bellezza di 61 anni.

Di grande impatto mediatico è stata un’altra storia – quella di Guo Gangtang, 51 anni. Suo figlio è stato rapito 24 anni fa, quando aveva solo due anni. Il rapimento è avvenuto davanti casa loro, nella provincia di Shandong, da parte di una coppia di trafficanti.

La donna, chiamata Tang, aveva visto il bambino giocare da solo, quindi lo aveva preso e portato dal suo compagno, Hu, che la aspettava alla fermata della corriera. Il duo si è spostato a Henan, dove ha venduto il bambino.

Il padre non si è mai arreso, e ha cercato il figlio in un viaggio per tutta la Cina, battendo oltre 500mila chilometri in motocicletta. Le insidie sono state molte: ha subito diversi incidenti stradali, è stato derubato, si è ridotto in tale povertà da dover vivere sotto i ponti e chiedere l’elemosina.

Alla sua storia si è interessata il tabloid cinese ‘Global Times‘, che ha raccontato la storia di Guo, che viaggiava per il paese con uno striscione con sopra stampata la faccia del figlio. Nel 2015 è stato girato un film sull’accaduto, ‘Lost and love’.

“Ogni sofferenza ha la sua ricompensa” e Guo Gangtang non può che essere felice, dopo aver riabbracciato il figlio

Finalmente gli sforzi di Guo sono stati ripagati e il figlio è ritornato a casa, ormai quattro mesi fa.

I rapitori sono stati arrestati e un test del DNA ha confermato l’identità del ragazzo. I media si sono nuovamente interessati al caso, soprattutto la televisione, che ha mandato in onda il filmato dell’incontro tra i due a Liaocheng, nella provincia di Shandong, la stessa in cui venne rapito.

Il nome del figlio non è stato rivelato, ma nel video di vede la madre esclamare “Bambino mio, sei tornato!” mentre il padre ha dichiarato: “Ora che mio figlio è stato ritrovato, d’ora in avanti ci saranno solo giorni felici“. Ha assicurato che il ragazzo sta bene, e che “Dio è stato giusto con me”.

Il caso, oltre che mediatico, ha attirato l’attenzione del web. In particolare, il maggior fermento è stato su Sina Weibo, il social cinese equivalente al nostro Twitter.

Il pubblico online ha richiesto a gran voce un sequel del film ‘Lost and love’, per raccontare il lieto fine della vicenda. Anche Guo è stato riempito di messaggi di felicitazioni per il ritrovamento del figlio.

Dall’altra parte si è levata parecchia critica sulle norme vigenti e i cittadini hanno chiesto maggiore severità nelle pene. Secondo la legge cinese, chi rapisce un bambino è passabile di condanna da cinque a dieci anni, ma in casi particolarmente gravi si va incontro alla pena di morte. Per chi compra la pena è molto più lieve, soltanto tre anni.

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