Una devastante tempesta solare potrebbe causare danni sconvolgenti: i dettagli

Secondo una recente ricerca, una devastante tempesta solare potrebbe far arretrare l’umanità di secoli, ritornando ai secoli bui  del medioevo.

Questo fenomeno è stato avvistato per la prima volta in un sistema solare lontano dal nostro circa 100 anni luce. Gli astronomi hanno trovato molto ‘pericoloso’ lo spettacolo, avvisando che un evento simile potrebbe colpire la Terra.

Il fenomeno spazzerebbe via tutti i satelliti in orbita e distruggerebbe le reti elettriche di città intere, causando black out e interrompendo le linee internet. La stella che si trova nella costellazione di Draco e che ha prodotto questa tempesta si chiama EK Draconis. E come un drago, sputa letteralmente fuoco.

Il fenomeno è chiamato CME (espulsione di massa coronale) e anche il Sole ne è soggetto a intervalli regolari. Queste emissioni sono composte da nuvole di particelle estremamente calde, chiamate anche plasma, che vengono lanciate nello spazio e milioni di chilometri all’ora.

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L’emissione avviene ogni 100 anni, e per noi è una brutta notizia, perché in questo caso avverrebbe proprio in direzione della Terra. Il Dott. Yuta Notsu, della University of Colorado Boulder ha dichiarato – come riportato dal ‘Mirror’: “Le espulsioni di massa coronale possono avere un serio impatto sulla Terra e sulla società umana”.

Secondo gli esperti, una tempesta del genere colpirà la terra entro la fine del secolo, e secondo Kosuke Namekata, dell’Osservatorio Astronomico Nazionale Giapponese, potrebbe essere devastante quanto quella emessa da EK Draconis.

La stella in questione sembra essere una versione più giovane del Sole. Ha emesso una massa di plasma pari a quadrilioni di chili – dieci volte maggiore di una precedente emissione rilevata da un’altra stella simile al sole.

Il Dott. Notsu ha dichiarato in tal senso: “Questo può servire da avvertimento su quanto sia pericoloso il clima spaziale. Grandi emissioni del genere potrebbero accadere anche sul nostro Sole. Questa osservazione ci può aiutare a capire meglio come eventi del genere possano influenzare la Terra, o anche Marte, tra più di un bilione di anni”.

Notsu ha spiegato che le CME avvengono, di solito, dopo un brillamento solare, ovvero un esplosione di radiazioni che si estendono nello spazio. Uno studio precedente aveva rivelato che le stelle più giovani sono più soggette a super-brillamenti, simili ai nostri ma molto più potenti.

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EK Draconis può aiutarci a sventare la tragedia sulla Terra. I ricercatori spiegano il fenomeno, già avvenuto in passato

“I super-brillamenti sono molto più grandi dei brillamenti che possiamo osservare sul nostro Sole. Sospettiamo che possano essere prodotte emissioni di masse molto più grandi. Era solo una congettura, fino a poco tempo fa”.

Fortunatamente, gli studi condotti indicano che fenomeni così estremi avvengono più solitamente in stelle giovani come EK Draconis (solo 100 milioni di anni), e sono più rari in stelle vecchie. Probabilmente, i super-brillamenti saranno stati più comuni nei primi anni dalla formazione del sistema solare.

Gli astronomi suggeriscono che i super CME hanno probabilmente contribuito a dar forma a pianeti come la Terra o Marte. A tal proposito, Notsu ha spiegato: “Ad oggi, l’atmosfera su Marte è molto sottile rispetto a quella terrestre. In passato, pensiamo che Marte possa aver avuto un’atmosfera più spessa. I CME possono aiutarci a capire cosa è successo al pianeta durante i millenni“.

Due anni fa, i ricercatori del US Geological Survey hanno predetto che una tempesta solare potrebbe colpirci in qualunque momento, senza aver il tempo di rilevarla. Hanno esaminato un evento conosciuto come ‘New York Railroad Storm’, che ha causato enormi blackout nell’area nord-est degli Stati Uniti nel Maggio 1921.

Secondo lo studio, la Terra è stata colpita da diversi CME, che hanno destabilizzato il campo magnetico della Terra causando distruzione ovunque. Se ciò accadesse nell’epoca moderna, costerebbe trilioni di dollari di danni.

Nel 2012 è già stata sfiorata una tragedia del genere, quando un enorme CME ha mancato la Terra di soli nove giorni luce.

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