“Avevo tanta paura”: accuse gravissime al Presidente Joe Biden!

Si è trattato di un fulmine a ciel sereno – quello che si è scagliato qualche giorno or sono contro la Casa Bianca.

Se fossero vere, infatti, le accuse rivolte al Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden sarebbe al centro, di nuovo, di un’importante ciclone mediatico che ha già colpito in passato suoi illustri predecessori.

Ma andiamo con ordine.

Ospite della trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’, Tara Reade, all’epoca dei fatti giovane collaboratrice dell’ex senatore, ha confessato di essere stata molestata sessualmente proprio da Biden: “Ero parte del suo staff, ho lavorato per Joe Biden nel suo staff del Senato dal 1992 al 1993 e, quando ho lavorato lì, mi ha aggredito sessualmente”.

Senza peli sulla lingua, la 57enne ha continuato il terribile racconto avvenuto 28 anni fa: “Nel 1993, mi è stato chiesto di portargli la borsa della palestra e quando l’ho incontrato a Capitol Hill, mi ha spinto contro il muro e mi ha infilato le dita dentro, senza il mio permesso” – ha detto la Reade pochi giorni prima di Natale. Continuando ancora: “Gli stavo porgendo la borsa della palestra, ha iniziato a baciarmi, chiedendomi di andare da qualche altra parte, ha detto che voleva scoparmi e poi ha messo le dita dentro di me. E ricordo il dolore delle mie ginocchia, di quando mi aprì le gambe con il ginocchio contro le mie rotule. Ho cercato di allontanarmi da lui, ed ero scossa perché è stato tutto all’improvviso, non me l’aspettavo. Ed era il mio capo, aveva l’età di mio padre. E non volevo”.

E dopo quell’unico episodio di violenza, Tara ha continuato a subire diverse vessazioni: “Mi molestava sessualmente, nel senso che mi metteva le mani sulle spalla e nei capelli, ma la violenza è avvenuta solo una volta, quando mi ha spinto contro il muro, mi ha baciato, aveva le mani dentro la mia camicia e sotto la mia gonna. Avevo tanta paura. Sapevo che, dicendogli di no, la mia carriera sarebbe finita”.

La reazione di Biden

Ed è proprio quello che accaduto, anche perché Biden avrebbe pure mal digerito il rifiuto della giovane collaboratrice: “Dopo mi ha detto: e dai, pensavo ti piacessi. Poi ha agitato un dito, me lo ha puntato contro e mi ha detto: tu non sei niente per me, non sei niente”. Da quel momento Tara è stata allontanata dallo staff di Biden, cercando di rifarsi una nuova vita.

Tuttavia, uno dei due conduttori non ha perso l’occasione di lanciare un’insinuazione pesante nei confronti della Reade: se fosse vero, infatti, che è stata molestata, perché non ha denunciato subito? Una domanda indelicata, fatta in molti casi più per minimizzare l’accaduto o addirittura annullarlo, tuttavia esporsi proprio quando Biden si è presentato all’elezioni, può far sorgere più di un lecito dubbio.

“Ho provato a farmi avanti nel 1993” – ha risposto Tara – “Ho fatto una denuncia per molestie sessuali all’interno dello staff di Biden, ma un membro dello stesso staff mi disse: “Ti distruggeremo, cazzo”. Avevo vent’anni, mi hanno messo a tacere. Poi quando altre sette donne si sono fatte avanti nel 2019, prima che Joe Biden fosse candidato ufficialmente alla Presidenza, mi sono fatta avanti anch’io, pensando che il movimento ‘Me Too’ mi avrebbe aiutato”, ma stando a quanto riferito dalla Reade, il movimento non l’avrebbe sostenuta perché vicino agli ambienti dell’élite democratica e, quindi, a Biden.

E su Biden dice: “Non mi ha mai chiesto scusa e non è mai stato indagato.  Le sue scuse non hanno nulla a che fare con lo stupro. E comunque ho provato a denunciare nel 1993 e sono stata bloccata” – anche se a suo dire la denuncia da lei sporta dovrebbe essere tra gli archivi della polizia – “Ho seguito il protocollo interno per gli uffici, ci sono dei files, dei documenti, ma Joe Biden non li renderà mai noti”.

Eppure, malgrado Biden abbia rigettato qualsiasi accusa in un’intervista rilasciata alla Cnn nel maggio del 2020, gli ultimi scandali sessuali riguardanti l’ex governatore dello stato di New York Andrew Cuomo, riaccendono i riflettori sull’intera vicenda: “Potrebbe esserci un’indagine del Congresso, se i Repubblicani vinceranno, perché ora è emersa la corruzione di Cuomo e che Cuomo aveva parlato con Biden, lo staff di Cuomo avrebbe chiesto a Biden consigli su come  distruggere le vittime di molestie, ora è stato tutto reso pubblico dal procuratore generale”.

“Secondo me Joe Biden è un predatore. Per la mia esperienza con lui. È la mia opinione.” – ha concluso Tara, accusando apertamente la condotta dei Democratici – “Ma ciò che è più preoccupante è che il Partito Democratico sta proteggendo i predatori: Clinton, Epstein, Cuomo, Biden”. Su Bill Clinton, grava infatti, oltre lo scandalo del Sexgate con Monica Lewinsky, prima fermamente negato dall’ex presidente, la denuncia mossa dalla giornalista Paula Jones per molestie sessuali, quando ancora il marito di Hillary Clinton era governatore dell’Arkansas. Tuttavia, Clinton non andò mai a processo; l tribunale stabilì che i comportamenti dell’ex governatore non costituirono violenza sessuale.

Eppure il format sembra esser ben consolidato; sono sempre giovani stagiste, infatti, a finire nel mirino di governatori, senatori e presidenti: “Le donne devono poter parlare quando succede loro qualcosa senza che la loro carriera sia rovinata. In ogni caso secondo me non credo che debba essere consentito a un predatore sessuale, a qualcuno che ha aggredito sessualmente qualcuno, di essere il leader del Paese”, ha concluso Tara.

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