Arrivano da favoriti, carichi di aspettative e pronti a far esplodere il palco dell’Ariston. Sembrava tutto già scritto, ma a loro, mai banali, piace mescolare le carte, impreziosendo, invece, col loro (in)canto per tre minuti una fiacca prima serata di Sanremo.
Avete già capito di chi sto parlando, ma se non fosse ancora abbastanza chiaro, “Brividi” di Mahmood e Blanco è stata la canzone protagonista della serata (menzione a parte va fatta per la splendida “Coraline” dei Maneskin, purtroppo non in gara). A giudizio unanime conquistano il primo posto della classifica stilata dalla Sala Stampa che per una volta incrocia senza tante resistenze il tanto citato gusto nazionalpopolare, forse perché non c’era effettivamente altro da giudicare.
Non si può parlare di una vittoria a mani basse, ma sia il pezzo de La Rappresentate di Lista che il brano spensierato di Dargen D’Amico – rispettivamente piazzatisi secondo e terzo – non convincono fino in fondo; forse un ulteriore ascolto di entrambe potrà dare più consistenza alle canzoni che al momento restano sospese, a differenza delle altre nove totalmente bocciate.
“E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre”, analisi (semiseria) di una ballata contemporanea
Se ci avessero chiesto di fare un previsione sul sound e sulla musicalità che ci aspettavamo di sentire da Blanco e Mahmood la risposta sarebbe stata, forse, scontata: energia, carica e ritmo parrebbero, infatti, le parole d’ordine di un duo esplosivo, malgrado il loro repertorio vanti anche canzoni più “lente”, assimilabili alle ballate, ma forse, complice anche la prospettiva primaverile dell’Eurovision Song Contest, tutti, ma proprio tutti, eravamo in attesa di una terapia d’urto che ci facesse sobbalzare dal divano. Ma è arrivato molto di più.
Mahmood e Blanco sono due satelliti che ruotano attorno all’amore, fragili e incapaci di comunicare quello che provano; delicati, quasi effimeri, ma potenti, mettono in musica un sentimento comune del nostro tempo: l’aridità affettiva. Non ci si sa esprimere, né legare ed il risultato è una volontà d’amare che “sbaglia sempre”, che si scaglia contro una realtà frammentata, dilaniata, scandita dai non detti, colpevoli di lasciarci nudi con i brividi.
Sono tante le canzoni d’amore e di certo tante ancora se ne scriveranno su questo nobile sentimento che non ci fa mai trovare le parole giuste e delle volte nemmeno solo le parole, ma ieri l’asticella è stata posta davvero in alto da due ragazzi che hanno saputo mettersi in discussione, dimostrando come anche un uomo possa trovarsi dall’altro lato della barricata narrativa, pungolo di un amore con gli occhi da vipera, oggetto di una passione straziante che ti risucchia l’anima, ma di cui non si riesce a fare a meno. La vera trasgressione è essere sé stessi, in balia delle proprie emozioni.
Se la melodica corposità canora di Mahmood non è per nulla un mistero, stupisce invece la morbidezza di Blanco che, non rinunciando del tutto alla propria cadenza sincopata, si svela in una maniera inedita perfino di fronte ai suoi primi fan, affascinati da questa rude leggerezza romantica, propria delle ballate del secolo scorso.
“Brividi” è già un successo internazionale
Basta farsi un giro su YouTube per vedere come “Brividi”, in meno di 24 ore, abbia raggiunto dei risultati straordinari. Mentre l’esibizione di ieri sera in diretta ha giù superato un milione di visualizzazioni, il videoclip ufficiale rilasciato dopo la mezzanotte è molto vicino, con quasi 900.000 click.
Ma sono i commenti sotto i video a consacrare a successo internazionale la ballata di Mahmood e Blanco, il ragazzo che non voleva andare in televisione: “Pelle d’oca, le due voci si incastrano benissimo (e alla faccia di chi dice che Blanchito non sa cantare senza autotune!)…per me possono benissimo vincere!”, scrive un utente.
“Ho conosciuto Mahmood all’Eurovision, BLANCO perché le sue incredibili canzoni hanno raggiunto il mio paese, la Spagna, non sapete quanto siete fortunati fratelli italiani. <3″, aggiunge qualcuno direttamente dalla Spagna.
Mentre qualcun altro, sempre in castigliano, prevede che la canzone del duo possa vincere tanto Sanremo quanto Eurovision. Andrà davvero così?
Intanto, i commenti entusiasti giungono da tutto il mondo: dalla Russia, dalla Polonia, dalla Germania – giusto per citare tre dei paesi di cui possiamo trovare commenti ai margini del video (che vi proponiamo di seguito).
A testimonianza, inoltre, che la prima serata di Sanremo ha un successo che travalica i numeri già importantissimi dellaAuditel.